C'è
una frase che mi disse una volta mia madre, non ricordo in quale
occasione, e che mi torna sovente in mente: «Non
ha importanza che cosa vorrai fare da grande, va bene anche lo
spazzino, l'importante è che tu sia uno spazzino felice»
(Con tutto il rispetto per gli spazzini e, soprattutto, i camion
dell'immondizia: il giovedì mattina non ne perdiamo uno!).
In
questa semplice frase è racchiuso il pensiero comune della nostra
società: la felicità e il nostro successo nella vita sono legati al
lavoro che svolgiamo; è all'interno della nostra professione che
dobbiamo realizzarci, è quello che facciamo in ufficio a definirci.
Quando conosciamo qualcuno per la prima volta, dopo quella sul nome,
la domanda più comune è: che lavoro fai? Di cosa ti occupi? E le
sue innumerevoli varianti. Avevo già scritto di come questo mi
facesse arrabbiare qui.
Ma...
One of the interesting things about success is that we think we konw what it means. A lot of the time our ideas about what it would mean to live successfully are not our own. They're sucked in from other people. And we also suck in messages from everything from television to advertising to marketing, etcetera. These are hugerly powerful forces that define what we want and how we view ourselfs. What I want to argue for is not that we should give up on our ideas of success, but that we should make sure that they are our own. We should focus in our ideas and make sure we own them. That we're truly the authors of our own ambitions. Because it's bad enough not getting what you want, but it's even worse to have an idea of what it is you want and find out at the end of the journey that it isn't, in fact, what you wanted all along.
Alain De Botton
Tradotto
(male) da me: Una delle cose interessanti in merito al successo è
che pensiamo di sapere che cosa significhi. Molto spesso le nostre
idee su che cosa significhi vivere avendo successo non sono le
nostre. Le assimiliamo da altre persone. E assimiliamo anche messaggi
da qualsiasi cosa come televisione, pubblicità, ricerche di mercato,
eccetera. Queste sono enormi e potenti forze che definiscono che cosa
vogliamo e come consideriamo noi stessi. Quello di cui vorrei
discutere però non è che dobbiamo rinunciare alla nostra idea di
successo, ma che dobbiamo assicurarci che sia davvero solo nostra.
Dovremmo focalizzarci sulla nostra idea e assicurarci che ci
appartenga. Che siamo davvero gli autori delle nostre ambizioni.
Perché è già sufficientemente brutto non ottenere ciò che si
vuole, ma è persino peggio avere idea di ciò che si vuole e
scoprire, alla fine del viaggio che non è, effettivamente, ciò che
abbiamo sempre voluto.
Ma...
Ma non ho mai fatto il passo successivo, non mi sono mai domandata
che cosa è il successo per me. Credo valga la pena spendere un po'
di tempo per pensarci su, non credete?
E
voi? Che cos'è il successo per voi?
Prevedibile la mia risposta: successo nel campo della scrittura, quindi diventare abbastanza celebre da poter pensare alla scrittura come attività primaria. Ho sempre trovato piuttosto fuoriluogo definirsi in base alla professione. Bacio Sandra
RispondiEliminaImmagino la gioia che proveresti nel poter dedicare alla tua amata scrittura tutto il tempo che desideri. Ma se cambiamo un attimo la prospettiva e pensiamo al "desiderio di venire letta", allora direi che hai raggiunto il tuo successo!
Eliminaquesta è l'affermazione che preferisco sul successo:
RispondiEliminahttp://elenapetrassi.blogspot.it/2012/10/una-donna-che-succedera.html
MERCOLEDÌ 24 OTTOBRE 2012
Una donna che succederà
E a chi un giorno le chiese se si sentisse scrittrice di successo, lei rispose e ribadì: "No, non sono una donna di successo, non mi piace declinare i miei giorni al passato, sono una donna che succede, che succederà".
Joyce Lussu
La Repubblica - Il venerdì
13/03/1998
Bellissima citazione, grazie per averla condivisa!
EliminaNon è il mio lavoro a definirmi, non ho bisogno del successo per sapere chi sono o per dare senso alla mia vita.
RispondiEliminaL'uomo con la clava
Il successo non da senso alla nostra vita ma siamo noi a dare un significato tutto nostro a lui, o almeno dovremmo. Non so se sono stata spiegata...
EliminaGrazie ancora per aver commentato. Francy Darling