Vorrei
iniziare ringraziandovi. Perché non so se l'ho mai detto
chiaramente, e in ogni caso non fa male ripetersi, ma sono davvero
grata a voi che mi leggete. Mi meraviglio ogni volta quando qualcuno
di voi mi scrive che vi piace leggermi e mi esorta a continuare a
scrivere. Quanto mi scaldate il cuore. Quindi, grazie.
Il
blog non chiude, non sono mai riuscita ad arrivare a pensarlo
definitivamente silenzioso. Sono contenta però di aver rispettato
il mio, di silenzio, di non essermi sforzata ed obbligata a scrivere,
di aver rispettato innanzitutto il patto con me stessa, e cioè di
avere cura di me e dei miei bisogni. Sono sicura che questa pausa,
questo raccogliermi in me stessa, mi abbia anche aiutata ad
ascoltarmi meglio e a riconnettermi con la parte più intima di me.
Non
ricordo più dove l'ho letta o sentita, ma ad un certo momento di
questi ultimi mesi una frase mi ha colpita profondamente: esortava a
riconnettersi con il proprio sé bambino, a ricordare come eravamo,
come ci sentivamo, come ci comportavamo. E l'ho fatto, ho ricordato.
E ho provato un fortissimo desiderio di sentirmi di nuovo così. I
miei sforzi sono tutti tesi verso questo scopo.
Non
è mia intenzione fare bilanci (i bambini non li fanno), però devo a
me stessa un brava, perché sono orgogliosa di me e di come mi sono
risollevata dopo il brutto mese che è stato agosto. Non dirò “Ce
l'ho fatta, adesso è tutto passato”, perché se c'è una cosa che
ho imparato è che il bello e il brutto, nella vita, convivono e, se
vogliamo viverla questa vita, dobbiamo fare del nostro meglio in
mezzo a queste sue due facce, senza negarle, riconoscendole entrambe,
imparando a dare ad entrambe il giusto spazio e il giusto peso; non
incolpandoci per non aver saputo gestire le giornate no, gioendo
appieno per quelle sì. E non procrastinando.
Inizio
l'anno sapendo che dovrò, non si sa bene ancora quando, affrontare
due interventi chirurgici e la conseguente convalescenza. Se ci penso
mi paralizzo. La sfida dei giorni a venire sarà quindi vivere per
quanto possibile appieno, senza incominciare a rimandare tutto a un
fantomatico post intervento,
vivendo il presente e preoccupandomi delle difficoltà solo quando si
presenteranno. Ci riuscirò? Certi giorni sì, certi giorni no. Proviamoci insieme, a non rimandare.
Per
quanto riguarda il blog, è mia intenzione recuperare il racconto di
tutti i libri letti negli scorsi mesi, quindi ritornerà
l'appuntamento “I libri che non vi ho detto”, così come ho
deciso di riprendere a condividere con voi il mio viaggio, se così
vogliamo chiamarlo, attraverso il decluttering e verso il minimalismo
(QUI, QUI e QUI i post in cui vi raccontavo i miei primi approcci).
Se avete altre domande, curiosità o temi che vorreste approfondissi,
ogni consiglio è ben accetto.
Allora,
a presto e buon anno.
A dispetto del mentorela vita non si scrive in stampatello.È in clinato corsivo, corsivo accidentatovirgole, macchie, late esitazioni,un solo punto fermo.Nell'impero dispotico del biancoqualche sorriso incanta.
Lucio Mariani
Cara Francesca, sapere che continuerai a scrivere sul blog mi fa molto piacere, come sono contenta di sentirti determinata e battagliera nei confronti delle prove che ti aspettano. Ti faccio i migliori auguri per tutto e spero di leggerti presto. Buon anno anche a te ! claudiag
RispondiEliminaGrazie, cara Claudia. Ti abbraccio e buon anno anche a te.
EliminaGood reading yourr post
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