Mi
ricordo la mia prima gara di atletica leggera come se l'avessi appena
corsa ieri: neanche il tempo di avvicinarmi ai nastri di partenza e
ho provato per la prima volta cosa significhi il famoso modo di dire
«Avevo la salivazione
azzerata». Non è un modo di
dire, succede davvero. Non è una bellissima sensazione ed è ancora
più brutto se si pensa che da lì a pochi minuti io avrei dovuto
correre e provate a farlo con la bocca e la gola riarse.
Non
ricordo con precisione, ma credo dovessi correre i 1000m; io non sono
un corridore da 1000m, nessun bravo allenatore mi farebbe correre
quella distanza e ora che mi conosco come atleta non farei mai una
gara del genere. A meno che io non voglia fare penitenza ed espiare
qualche colpa... Il
mio fisico però lo sapeva bene e me lo stava dicendo: 'n do vai? mi
urlava. Potete indovinare il mio piazzamento...
Questo
per spiegare a me stessa che non avrei dovuto stupirmi di non essere
stata troppo agitata martedì sera, perché io sono una lettrice e
quella era la mia disciplina: i libri. Emozionata sì, ma questa è
una bella cosa, soprattutto dopo, perché ero contenta di come fosse
andata la prima serata di Bookcoaching.
Vorrei
già condividere impressioni e sensazioni con voi ma io ho sempre
bisogno di metabolizzare, e per fare questo ho bisogno di tempo,
morto, dove pensare in libertà. Io questo tempo morto non lo sto
avendo. Vorrei essere come quei bravi cronisti o giornalisti che
assistono a un evento, tornano a casa, o in ufficio, e si mettono
subito a scrivere, io non ne sono capace; come con un buon vino, ho bisogno di guardarne
il colore, studiarne le sfumature, passare al profumo, assaporarlo in
bocca, alla fine ingoiarlo e poi aspettare e vedere l'effetto che mi
fa. Tutto questo richiede tempo, che appunto non sto avendo perché
sto girando come una trattola, perché domani sarò impegnata a
Milano qui, domenica mi hanno chiesto di partecipare in un altro
incontro e sto cercando di non trascurare troppo la
mia famiglia. Quasi dimenticavo, in tutto questo prima VV e poi io
abbiamo anche avuto l'influenza, bella tosta tra l'altro...
Tutto
questo papiro per chiedervi un po' di pazienza, che appena riesco
torno e vi racconto tutto, perché ci tengo a condividerlo con voi,
visto anche il tifo che avete fatto (grazie!).
A
presto!
Questo tuo mini racconto mi ricorda l'esistenza di due tipi d'ansia: quella negativa, legata alle eventi inadatti a noi, e quella positiva, sempre accompagnata dall'eccitazione per le cose belle.
RispondiEliminaIo sto vivendo quella negativa, ma sono alla ricerca di quella positiva.
Quindi, anche se non ti conosco, sono davvero felice che tua sia già nella seconda.
Aspetto il racconto completo!
Alice
Ti auguro di trovare presto il tuo "campo di gara".
EliminaBrava brava brava. Ti aspetto ♥
RispondiEliminaUn abbraccio
Francesca
Grazie cara.
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