L'anno
scorso, sul dopo Salone del Libro di Torino, vi avevo deliziato con
ben cinque post, quest'anno cercherò di essere più condensata, ci
sono altre iniziative, eventi e notizie che mi preme condividere con
voi e il tempo continua ad essere tiranno. Questo non significa che
questa edizione sia stata meno importante e ricca di quella del 2015,
tutt'altro!; a dimostrazione che, anche se le cose non si svolgono
come di programma, le aspettative non solo non vengono deluse, ma
spesso superate.
I
presupposti perché il Salone 2016 rischiasse di andare male c'erano
tutti: come di programma in previsione di qualsiasi importante
evento (vedi vacanze, matrimonio, festa, ecc.), VV si è ammalata e
non sembrava intenzionata a guarire di lì a breve; persa la giornata
di giovedì, sono riuscita ad organizzarmi in modo da non dover
rinunciare anche agli altri giorni (grazie insostituibile marito!). E
alla fine, lunedì, è riuscita a venire anche VV, evviva!
Ma
entriamo nel vivo del Salone, partendo dagli eventi che vi
avevo segnalato e a cui sono riuscita a prendere parte.
Ho
avuto il piacere di incontrare Zelda was a Writer ed è stato
emozionante assistere al suo entusiasmo dal vivo, è davvero
contagiosa! Fortunelli i Milanesi che possono partecipare al suo
Bookeater Club...
Sempre
di libri, di amore per la lettura e la condivisione delle emozioni che
questo atto ci regala è stato anche il tema dell'incontro
“#readyourlife”, dove ho avuto l'occasione di venire a conoscenza
di alcune realtà torinesi e piemontesi a me sconosciute (ora non mi
soffermo oltre perché ve ne parlerò con più dettaglio in un post
interamente dedicato. Com'è che si dice? Stay tuned!).
L'incontro
più interessante in assoluto, perché è un argomento di cui ero
completamente a digiuno, si è rivelato essere “Una
vita di libri. Librai coraggiosi” durante
il quale quattro giovani e simpatiche libraie indipendenti hanno
raccontato in modo dettagliato in che cosa consiste il loro lavoro,
fatto di fatiche, sforzi e salti mortali per arrivare a fine mese, ma
anche tanta gioia e soddisfazioni. Ho apprezzato molto, inoltre, la
presenza a questo incontro tra il pubblico di alcuni editori che,
con le loro domande, hanno dimostrato il loro interesse affinché
tutti possano svolgere al meglio il proprio lavoro con soddisfazione
di tutta la filiera: editori, distributori, librai e lettori.
Incontri così fanno ben sperare nel futuro dell'editoria e del
libro!
Ma
non è un Salone che si rispetti se al suo interno non si fanno anche
degli incontri.
Ho avuto il piacere di riabbracciare Sandra e di trascorrere un paio
d'ore in sua compagnia (grazie!), così come ho avuto modo di fare
anche nuove piacevolissime conoscenze, iniziate davanti a un piatto
di gnocchi e concluse sulla moquette del Salone, tra scambi di
impressioni, storie di vita e consigli di lettura; anche di loro ve
ne parlerò in modo più approfondito, qui intanto potete averne un
assaggio.
E
poi c'è stato lui, Michael Cunningham, che mi ha fatto battere forte
il cuore e poi me l'ha rubato. Per lui ho fatto un'ora di coda fuori
dalla Sala Azzurra per assistere al suo incontro e poi ne ho fatta
un'altra di mezz'ora per farmi autografare il libro (Io???) e
potergli stringere la mano; io che volevo fare conversazione e invece
di chiedergli se era la sua prima volta a Torino, gli ho chiesto se
era la prima volta in Italia. Immaginate la sua espressione...
Sapete
quando leggete il libro giusto al momento giusto? Quando avete
l'impressione che stia parlando proprio a voi, che stia rispondendo
alle vostre domande, che comprenda come vi sentiate in quel momento?
Questo è quello che mi è successo ascoltando Michael Cunningham
domenica: parlava a me, di me, del momento preciso della mia vita in
cui mi trovo adesso. Sono contenta di aver scelto di non prendere gli
auricolari per la traduzione ed è per lo stesso motivo che ho deciso
di comprare il suo ultimo libro “A Wild Swan” nell'edizione
originale inglese (tra l'altro bellissima e splendidamente illustrata
da Yuko Shimizu). Voglio sentire la sua voce che mi racconta una
favola, anzi di come continuano le favole. «What
happens next?» è la
domanda a cui ha cercato di rispondere.
Last
but not least, due parole sui libri,
i protagonisti del Salone. Vorrei potervi mostrare tutti gli acquisti
fatti, ma purtroppo, a parte il libro di Cunningham, tutti i volumi
che ho comprato sono dei regali per i miei familiari, nipotini
compresi; ho pensato di dirvi almeno dove li ho presi e quali sono
stati gli stand che si sono rivelati delle piacevoli sorprese.
Appuntamento
fisso di ogni anno è diventato per me lo stand Beat, vicino
di casa
di Neri Pozza, riesco sempre a trovare dei gioiellini a poco prezzo
perfetti per i miei pensierini,
ed è sempre qui che un anno scovai questo piacevolissimo libro. Da
Nottetempo l'anno scorso avevo fatto incetta di libri di Virginia
Woolf, quest'anno ho invece scoperto tre autori italiani. Da
Nutrimenti ho preso appunti, allungando la mia lista dei desideri e
anche quella di mio marito!
Ho
perso invece il conto delle ore trascorse tra i libri per bambini ed
è stato davvero difficile decidere che cosa comprare perché erano
davvero uno più bello dell'altro; le due case editrici che mi preme
segnalarvi perché non avevo mai preso nulla da loro sono Gallucci e
Il Castello (che riunisce al suo interno altre case editrici); di
quest'ultima in particolare, trattasi di due libri per il compleanno
di VV, avrò modo di parlarvene non appena glieli avremo regalati,
così avrete anche le sue impressioni.
Che
dite, è stato un ricco Salone? Io direi proprio di sì!
E' stato un salone immenso! Spero di riuscire a scriverne qualcosa anch'io in serata. Incontrae M. Cunningham con te davvero non ha prezzo! Grazie ancora per avermi tenuto il post. Alla fine i protagonisti dei saloni non sono i libri ma le emozioni! Un bacione Sandra
RispondiEliminaE' vero, Sandra, quante emozioni!
Elimina