Ci
sono giorni in cui mi sento rinchiusa, bloccata, inchiodata. Guardo
il mondo fuori dalla finestra, mentre lui va avanti e io no,
immobile. E guardo chi abita quel mondo, chi vi ha casa, un proprio
posto, consapevole di dov'è e di dove sta andando. Li guardo, quegli
abitanti, col passo sicuro di chi sa dove è diretto, che cosa sta
cercando, che cosa vuole. Mentre io no. Li guardo affaccendarsi,
impegnati e concentrati, iniziare e finire le giornate, iniziare e
finire obiettivi e compiti, portare a casa, nel loro posto del mondo,
risultati. Mentre io no. Li guardo e li vorrei raggiungere, aprire la
porta che mi tiene imprigionata, rompere il vetro che mi separa da
loro. «Cosa state facendo?
Dove siete diretti? Vengo anch'io. Portatemi con voi».
Ma, soprattutto, svelatemi le regole del gioco, come fate a stare in
questo mondo, quali sono i trucchi, i sotterfugi. Insegnatemelo,
perché io non lo so come si fa a stare in questo mondo e vorrei
proprio tanto, tanto, farne parte.
Ci
sono giorni che sono fuori, in questo mondo, che vago da una parte
all'altra sicura, decisa e distratta: inizio e finisco le giornate,
inizio e finisco compiti, porto a casa risultati. Non mi fermo un
attimo, non ho pensieri e neanche il tempo di farli; le cose mi
passano accanto senza che io me ne accorga. Ci metto un po' a
realizzare che sono tutti dentro e solo io sono fuori. E mi guardano,
fermi, immobili, mentre io saltello da una parte all'altra. Ho di
nuovo sbagliato. I tempi? Il modo? Le regole?
Sono
di nuovo sola? O sono sempre e comunque sola, che io sia dentro o sia
fuori? E allora, dove stare? Quando è giusto restare, in ogni caso,
dentro al proprio fianco o quando è il momento di tradirsi,
abbandonarsi, lasciarsi soli per seguire gli altri fuori? Dove potrà
mai portarmi tutto questo mio dannarmi, tra dentro e fuori?
Adoro quelli che si sentono fuori posto. Con loro mi sento sempre nel posto giusto.Charles Bukowski
"Portatemi con voi!" Oh Francesca, quanti di quei voi andranno a rompersi l'anima con colleghi arroganti in posti di lavoro che non amano, non so se ti convenga fartici portare :D Sandra
RispondiEliminaHai ragione... Sceglierò meglio chi seguire e dove! :-)
EliminaCiao Francesca, ecco un consiglio di lettura: "Big Magic" di Elizabeth Gilbert, penso che potrebbe piacerti e anche esserti utile. Un caro saluto. Elena
RispondiEliminaApprezzo molto i consigli di lettura, grazie! Quello che mi suggerisci tu e nella mia lunghissima lista dei libri da leggere, forse è giunto il suo momento... Cari saluti anche a te.
EliminaMa te sei proprio sicura che loro sappiano dove stanno andando?
RispondiElimina:)
No, ma fingono meglio di me!
EliminaBentornata, mi stavo domandando che fine avessi fatto... :-)
Non sono ancora scomparsa, ogni tanto riappaio e non dimentico.
RispondiEliminaNon dimentico.
:)
Pubblichi questo post proprio nel giorno adatto: ieri ho fatto cose che mi hanno resa fiera di me, poi qualcosa si è inceppato e ora sono chiusa in casa, con la scusa buona dell'influenza ma con un blocco morale pesante come una montagna. E osservo gli altri procedere con un'apparenza priva di ansie e paure, e mi rinchiudo ancora di più nella mia inadeguatezza.
RispondiEliminaPerò devo ringraziarti: con le tue parole mi hai ricordato che non sono l'unica a sentirsi così, e soprattutto, che ogni tanto abbiamo bisogno di fermarci, anche se c'è chi sa conquistare il mondo senza stop, e nonostante gli altri sembrino sempre un "più".
Se oggi ci fermiamo, rintanandoci magari nella scrittura, non succederà nulla di grave, no?
Un abbraccio.
Alice
Quelli che non si fermano mai si perdono qualcosa, secondo me, solo che spesso lo dimentico.
EliminaAlla prossima "fermata", incontriamoci! Mal comune mezzo gaudio!
Bac.
Io mi sento particolarmente Bukowskiana in questo periodo....
RispondiEliminaE non solo in questo periodo, a dire il vero.
Talora pendo per il WOW, sono fuori posto. Talaltra pendo per il SIGH, sono fuori posto.
Mal comune è mal comune. Niente da eccepire...
Anch'io, è tutto un "WOW" o un "SIGH"!
EliminaAbbracciamoci!