Cosa ne pensate della legge approvata una settimana fa al Senato, che fissa al 15% il massimo sconto per i libri e limita le promozioni entro il 25%, escludendole però nel periodo di Natale?
Io non nascondo di aver sempre molto apprezzato gli sconti, che mi hanno permesso finora di comprare molti più libri di quelli che forse mi sarei potuta permettere. Ma penso anche che non è sicuramente il costo dei libri, troppo alto in alcuni casi a mio parere, la causa del numero esiguo di lettori in Italia. L'ingresso in discoteca spesso costa più di un libro e ci sono persone che ci vanno tutti i weekend. Il mio è solo un esempio, non ho nulla contro le discoteche, per dire che se c'è un reale interessamento o piacere nel fare una cosa o comprare un oggetto, uno i soldi li spende volentieri. Quindi alla fine a rimetterci saranno i lettori, cioè coloro che i libri li comprano già.
Allo stesso tempo è giusto cercare di tutelare le piccole librerie e le piccole case editrici, perchè proprio loro sono le realtà più danneggiate dai forti sconti promossi dalle grandi catene di distribuzione. Anche se, ad esempio, la casa editrice minimumfax mi sembra se la cavi egregiamente all'interno del mondo editoriale e i suoi libri hanno sempre costi ragionevoli, oltre che un'ottima qualità. Ma non sono così informata sul mercato editoriale e sulle sue regole (inoltre io e i numeri non andiamo molto d'accordo) e non vorrei scrivere delle sciocchezze.
Non sono solo convinta che questa sia la soluzione migliore per salvare capra e cavolo, mondo editoriale e lettori.
Qui un articolo per riflettere.
E voi, cosa ne pensate? Comprerete meno libri?