giovedì 26 luglio 2018

Travel with kids


Vittoria non ha fatto il corso di acquaticità quando era neonata e nessun altro tipo di corso in piscina; solo il pensiero mi stancava. Preparare la borsa con tutto l'occorrente per lei e per me, l'idea di doverci lavare e vestire entrambe finita l'attività, asciugare i capelli, recuperare accappatoi, costumi, asciugamani, ciabatte, shampoo, bagnoschiuma e soprattutto la grande incognita: in tutte questo, la bambina dove l'appoggio? Perché immagino non si possa entrare col passeggino e non credo ci siano fasciatoi sufficienti per tutti. Cosa fai, stai bagnato in accappatoio ad aspettare il tuo turno? Centinaia di genitori frequentano i corsi in piscina, io però non ci ho mai neanche voluto provare con Vittoria e se non l'ho fatto, secondo me, il motivo era molto semplice: non mi interessava veramente.

(Colle San Giovanni 2013 - Le sonore dormite che si è fatta in quel marsupio)
Credo la stessa cosa accada a chi dice che gli piacerebbe tanto viaggiare con i bambini ma alla fine non lo fa perché è troppo complicato: l'incognita spaventa, l'idea di quanto potrebbe essere faticoso fa passare la voglia che, forse, è già scarsa di suo. Non c'è niente di male, se non si fa acquaticità o non si visitano tutte le capitali europee col bimbo nel passeggino non si è genitori di serie B.

(Costa Azzurra 2014 - Il mal di schiena che avevamo perché VV non sapeva ancora camminare)
Ma, e ripeto ma, se il desiderio di fare una cosa, nello specifico viaggiare, è molto forte io vi suggerisco di non rinunciare, di lanciarvi e partire. Non aspettate che i bambini crescano, fate del viaggio un'attività quotidiana (come vi ho raccontato QUI), quello che ci vuole secondo me è pratica e metodo. Nessuno nasce imparato e sbagliando si impara, you know?

(Berlino 2015 - Una città parco giochi)
Magari non iniziate subito con il giro del mondo in 80 giorni, magari invece di andare nel solito paesino della Liguria, vi spingete fino in Costa Azzurra. Magari iniziate con una giornata intera fuori casa, poi una notte, poi due... Magari per le lunghe distanze per qualcuno è più comodo l'aereo, per altri è più semplice spostarsi in macchina (ad esempio noi siamo andati fino a Berlino in auto). C'è chi non ha problemi a fare le valigie la sera prima di partire, per me, che è la cosa più stressante del viaggio, funziona meglio farle con grande anticipo. Finché non proverete, non scoprirete mai che cosa è meglio per voi.

(Scozia 2016 - Il permesso di camminare sotto la pioggia senza ombrello)
Mentirei se vi dicessi che non è stancante e che non ci saranno momenti neri in cui vi domanderete chi ve l'ha fatto fare, quando ci ripenso mi viene in mente solo una cosa: se solo li avessi accettati con più leggerezza, se mi fossi arrabbiata di meno, se avessi accettato l'accaduto con più fatalità, se mi fossi ricordata che sarebbe stata solo una fase.

(Cracovia 2017 - Santo papà sherpa che porta sulle spalle tutto ciò che è utile all'intera famiglia)
Alcune mie reazioni mi sono spiaciute molte e soffro ancora nel ricordarle, di essere partita non mi sono pentita mai. Forse vi aspettavate un post più pratico, ma alla fine questo è l'unico consiglio che mi sento di darvi: partite, divertitevi e create i vostri ricordi di famiglia!

3 commenti:

  1. IL mio ricordo più tenero è quello della PM a 8 mesi nel marsupio ad Assisi: non voleva proprio stare fronte mamma. Appena ho accettato di voltarla fronte mondo ha fatto un gran sorriso e si è goduta il silenzio, il fascino, l'atmosfera meravigliosa dell'Eremo e tutto quello che è venuto dopo.
    Hai ragione: partite, divertitevi! :)

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    1. Molto spesso i ricordi che fanno più sorridere e tenerezza sono proprio gli intoppi!

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  2. Abbiamo ricominciato a viaggiare quando il grande aveva 3 anni e mezzo e la piccola uno e mezzo e da allora non ci siamo più fermati.
    Personalmente, posso dire che nello scegliere le nostre mete abbiamo sempre cercato di compensare le nostre esigenze, posti nuovi che desideravamo visitare, con quelle dei bambini, itinerari, attrazioni, attività che potessero piacere anche a loro. A volte ci abbiamo azzeccato, altre no, ma col tempo viaggiare è diventato più semplice e anche loro hanno sviluppato doti da piccoli viaggiatori, imparando a seguire e ascoltare una guida senza disturbare o a visitare un palazzo mostrando curiosità. Hai ragione: se si desidera veramente, si può, bisogna solo cominciare ad allenarsi quanto prima!

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