giovedì 22 marzo 2018

Baby Words - Come gestiamo le giornate fuori casa


AVVISO Post lungo e pieno di foto!

Vittoria aveva una settimana di vita quando ha messo piede per la prima volta a teatro. Il viaggio in macchina è stato un incubo, non ha smesso di urlare neanche un momento nonostante i miei tentativi disperati di calmarla e, una volta arrivati, non siamo riusciti ad andare con lei oltre il foyer: mio marito ed io ci siamo alternati per assistere allo spettacolo di danza di fine anno della scuola di cui mio fratello è presidente (e dove ora VV prende lezione), primo tempo lui mentre io allattavo, secondo tempo io. Più di una persona ci ha dato dei pazzi, per noi era la nostra vita di sempre, solo con un esserino in più.
Sono consapevole che non tutti si sentono subito pronti o a loro agio ad uscire con un bambino piccolo ed è giusto che ognuno rispetti i propri tempi. Le cose vanno fatte con piacere e in modo rilassato, altrimenti si parte con il piede sbagliato e i bambini sentono tutto.
Per noi è stato naturale fin da subito coinvolgere Vittoria nelle nostre uscite e, di conseguenza, lei è cresciuta abituata a stare in giro anche giornate intere insieme a noi. Ovviamente, adeguando tempi e modalità alla sua età. Quando era neonata, ad esempio, per me non era un problema allattarla in pubblico e in qualsiasi posto; una delle mie battute preferite è: “Faccio prima a dire dove non l'ho fatto!”. Così come non mi sono mai fatta problemi a cambiarle un pannolino anche nei luoghi meno adatti; le scale del Teatro Regio di Torino, ad esempio, o il pavimento di un bagno non essendoci il fasciatoio (stando sempre molto attenti all'igiene, ovviamente).

 (Pranzo al parco durante una passeggiata)

 (Pranzo in Piazza Carignano a Torino)

Una volta cresciuta, che ci crediate o meno, le cose si sono fatte più complicate. Come dice già il detto? Bambini piccoli problemi piccoli, bambini grandi...
Tutta questa premessa per condividere con voi gli immancabili delle nostre uscite, che ci aiutano a trascorrere giornate spensierate in giro per la città o durante le gite fuori porta; dei viaggi più lunghi ve ne parlerò in un altro post.

DORMIRE

Un bambino che ha dormito ed è riposato è la base di partenza perché l'uscita o la gita in questione siano un successo. Qualsiasi sia la vostra meta o l'attività che dovete svolgere, dovete tenere conto delle ore di riposo che vostro figlio è abituato a fare nell'arco della giornata e l'orario in cui è abituato a farlo. Quando è molto piccolo e usa la carrozzina o il passeggino l'organizzazione è più semplice, perché è come se avesse sempre a disposizione un letto.

(VV è stata a Berlino ma non ha visto il Muro, ha dormito tutto il tempo)

Una volta cresciuto e appiedato le cose diventano un po' più complicate da organizzare. Noi ad esempio facciamo così: se l'uscita è al mattino, spesso facciamo in modo di pranzare fuori, così il riposino pomeridiano può avvenire in macchina durante il viaggio di ritorno. Se dobbiamo uscire il pomeriggio, partiamo subito dopo pranzo, permettendole così di dormire in macchina durante il viaggio di andata. Se l'uscita è serale, e c'è possibilità di cambiarla, portiamo dietro il pigiama, in questo modo al ritorno dovremo solo fare il trasferimento auto-letto. È anche capitato che la facessimo dormire vestita tutta la notte e la accogliessimo al mattino con un «Hai fatto serata ieri, VV?». Simpatici, vero?
E se non dorme? Armatevi di santa pazienza, perché dovrete affrontare un bambino stanco e irritato e mettere in conto che potrebbe sconvolgere i vostri piani. O crollare addormentato in braccio o sulle vostre gambe tenendovi in ostaggio...

 (Pisolino in un giardino di Edinburgo)
(Crollata addormentata dopo un pranzo al pub, che si fa? Ma si ordina un'altra birra!)
MANGIARE

Dopo il sonno, qual è la cosa che può irritare un bambino? La fame. Anche la fame provocata da noia. Da quando Vittoria è stata svezzata, noi non usciamo mai di casa senza una scatolina contenente al suo interno diversi tipi di snack e la sua borraccia d'acqua; perché è sempre meglio dare diverse opzioni tra cui scegliere. Quanti viaggi in auto salvati da un cracker da sgranocchiare? O quei dieci minuti di pace mentre era intenta a mangiare qualcosa seduta nel passeggino? O quel capriccio da noia bloccato grazie a uno sputino? Innumerevoli!
Avere sempre del cibo con voi può salvarvi da tante situazioni e, soprattutto, non dovrete impazzire a cercare un posto dove comprare qualcosa da mangiare per placare una fame improvvisa.

 (Arrivare in un posto all'ora della merenda e avere del cibo con sè, significa potersi rilassare dopo il viaggio)

 (Alcuni dei nostri spuntini preferiti. Nostri perché può venire fame anche ai genitori)

GIOCARE

Un'altra cosa a cui mio marito ed io non abbiamo mai voluto rinunciare con la nascita di VV sono i pranzi o le cene fuori casa; per noi il cibo è un'esperienza al pari di viaggi, musei, film e libri. Introdurre VV al mondo dei chef, dei ristoranti e della cucina alta, bassa, etnica, straniera, street, stellata ecc. fa parte del bagaglio culturale che le vogliamo fornire e ci auguriamo che la faccia diventare un giorno una buona forchetta. Siamo felici se lei mangia o assaggia, non ci disperiamo se torna a casa a stomaco vuoto o dopo aver sgranocchiato solo pane e grissini. Per un pasto saltato non morirà di fame, ma ci teniamo che abbia un bel ricordo del tempo trascorso insieme. Questo significa quindi intrattenerla durante questi pasti che, a volte, possono essere molto lunghi per una bambina piccola. Un altro mai senza delle nostre uscite sono quindi alcuni giochi che l'aiutano a passare il tempo a tavola. Fornitore ufficiale: Tiger. Trucchetto ulteriore: questi giochi compaiono solo durante gite ed uscite, a casa non si vedono e usano, così da mantenere sempre un po' di novità.

 (Album da colorare, Cerca le differenze, mini puzzle magnetico, matite e pennarelli)

 (Una concentratissima VV impegnata a disegnare a Berlino)

 (Si colora in attesa del pranzo a Cracovia)

(Trova le differenze in pizzeria a Torino)
Se il luogo e la stagione lo permettono, ci regaliamo delle pause alzandoci a turno con VV da tavola, uscendo in giardino, o anche solo recandoci all'ingresso o in bagno o tutto quello che ci viene in mente a seconda di dove ci troviamo; cercando, ovviamente, di recare meno disturbo possibile agli altri avventori e a ristoratori o camerieri.

(Bolle di sapone, macchinine e camioncini, libri buffi da sfogliare)
(Pausa in giardino durante un pranzo nelle Langhe)
Ultimo ma non meno importante, cerchiamo di avere rispetto di Vittoria, dei suoi tempi e delle sue esigenze. Nulla deve sembrare un'imposizione, nulla deve essere forzato, tutto deve essere un piacere. Non sempre ci riusciamo, prendiamo le cose come vengono, sapendo che molto spesso proprio le occasioni andate storte saranno quelle che più ci faranno sorridere, ricordandole.

Spero di esservi stata utile e di avervi dato qualche suggerimento. E voi? Quali sono i vostri trucchi di sopravvivenza con una bambino piccolo quando uscite?

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