AVVISO
Post lungo e pieno di foto!
Vittoria
aveva una settimana di vita quando ha messo piede per la prima volta
a teatro. Il viaggio in macchina è stato un incubo, non ha smesso di
urlare neanche un momento nonostante i miei tentativi disperati di
calmarla e, una volta arrivati, non siamo riusciti ad andare con lei
oltre il foyer: mio marito ed io ci siamo alternati per assistere
allo spettacolo di danza di fine anno della scuola di cui mio
fratello è presidente (e dove ora VV prende lezione), primo tempo
lui mentre io allattavo, secondo tempo io. Più di una persona ci ha
dato dei pazzi, per noi era la nostra vita di sempre, solo con un
esserino in più.
Sono
consapevole che non tutti si sentono subito pronti o a loro agio ad
uscire con un bambino piccolo ed è giusto che ognuno rispetti i
propri tempi. Le cose vanno fatte con piacere e in modo rilassato,
altrimenti si parte con il piede sbagliato e i bambini sentono
tutto.
Per
noi è stato naturale fin da subito coinvolgere Vittoria nelle nostre
uscite e, di conseguenza, lei è cresciuta abituata a stare in giro
anche giornate intere insieme a noi. Ovviamente, adeguando tempi e
modalità alla sua età. Quando era neonata, ad esempio, per me non
era un problema allattarla in pubblico e in qualsiasi posto; una
delle mie battute preferite è: “Faccio prima a dire dove non l'ho
fatto!”. Così come non mi sono mai fatta problemi a cambiarle un
pannolino anche nei luoghi meno adatti; le scale del Teatro Regio di
Torino, ad esempio, o il pavimento di un bagno non essendoci il
fasciatoio (stando sempre molto attenti all'igiene, ovviamente).
(Pranzo al parco durante una passeggiata)
(Pranzo in Piazza Carignano a Torino)
Una
volta cresciuta, che ci crediate o meno, le cose si sono fatte più
complicate. Come dice già il detto? Bambini piccoli problemi
piccoli, bambini grandi...
Tutta
questa premessa per condividere con voi gli immancabili delle nostre
uscite, che ci aiutano a trascorrere giornate spensierate in giro per
la città o durante le gite fuori porta; dei viaggi più lunghi ve ne
parlerò in un altro post.
DORMIRE
Un
bambino che ha dormito ed è riposato è la base di partenza perché
l'uscita o la gita in questione siano un successo. Qualsiasi sia la
vostra meta o l'attività che dovete svolgere, dovete tenere conto
delle ore di riposo che vostro figlio è abituato a fare nell'arco
della giornata e l'orario in cui è abituato a farlo. Quando è molto
piccolo e usa la carrozzina o il passeggino l'organizzazione è più
semplice, perché è come se avesse sempre a disposizione un letto.
(VV è stata a Berlino ma non ha visto il Muro, ha dormito tutto il tempo)
Una
volta cresciuto e appiedato
le cose diventano un po' più complicate da organizzare. Noi ad
esempio facciamo così: se l'uscita è al mattino, spesso facciamo in
modo di pranzare fuori, così il riposino pomeridiano può avvenire
in macchina durante il viaggio di ritorno. Se dobbiamo uscire il
pomeriggio, partiamo subito dopo pranzo, permettendole così di
dormire in macchina durante il viaggio di andata. Se l'uscita è
serale, e c'è possibilità di cambiarla, portiamo dietro il pigiama,
in questo modo al ritorno dovremo solo fare il trasferimento
auto-letto. È
anche capitato che la facessimo dormire vestita tutta la notte e la
accogliessimo al mattino con un «Hai
fatto serata ieri, VV?».
Simpatici, vero?
E
se non dorme? Armatevi di santa pazienza, perché dovrete affrontare
un bambino stanco e irritato e mettere in conto che potrebbe
sconvolgere i vostri piani. O crollare addormentato in braccio o
sulle vostre gambe tenendovi in ostaggio...
(Pisolino in un giardino di Edinburgo)
(Crollata addormentata dopo un pranzo al pub, che si fa? Ma si ordina un'altra birra!)
MANGIARE
Dopo
il sonno, qual è la cosa che può irritare un bambino? La fame.
Anche la fame provocata da noia. Da quando Vittoria è stata
svezzata, noi non usciamo mai di casa senza una scatolina contenente
al suo interno diversi tipi di snack e la sua borraccia d'acqua;
perché è sempre meglio dare diverse opzioni tra cui scegliere.
Quanti viaggi in auto salvati da un cracker da sgranocchiare? O quei
dieci minuti di pace mentre era intenta a mangiare qualcosa seduta
nel passeggino? O quel capriccio da noia bloccato grazie a uno
sputino? Innumerevoli!
Avere
sempre del cibo con voi può salvarvi da tante situazioni e,
soprattutto, non dovrete impazzire a cercare un posto dove comprare
qualcosa da mangiare per placare una fame improvvisa.
(Arrivare in un posto all'ora della merenda e avere del cibo con sè, significa potersi rilassare dopo il viaggio)
(Alcuni dei nostri spuntini preferiti. Nostri perché può venire fame anche ai genitori)
GIOCARE
Un'altra
cosa a cui mio marito ed io non abbiamo mai voluto rinunciare con la
nascita di VV sono i pranzi o le cene fuori casa; per noi il cibo è
un'esperienza al pari di viaggi, musei, film e libri. Introdurre VV
al mondo dei chef, dei ristoranti e della cucina alta, bassa, etnica,
straniera, street, stellata ecc. fa parte del bagaglio culturale che
le vogliamo fornire e ci auguriamo che la faccia diventare un giorno
una buona forchetta. Siamo
felici se lei mangia o assaggia, non ci disperiamo se torna a casa a
stomaco vuoto o dopo aver sgranocchiato solo pane e grissini. Per un
pasto saltato non morirà di fame, ma ci teniamo che abbia un bel
ricordo del tempo trascorso insieme. Questo significa quindi
intrattenerla durante questi pasti che, a volte, possono essere molto
lunghi per una bambina piccola. Un altro mai senza delle nostre
uscite sono quindi alcuni giochi che l'aiutano a passare il tempo a
tavola. Fornitore ufficiale: Tiger. Trucchetto ulteriore: questi giochi compaiono solo durante gite ed uscite, a casa non si vedono e usano, così da mantenere sempre un po' di novità.
(Album da colorare, Cerca le differenze, mini puzzle magnetico, matite e pennarelli)
(Una concentratissima VV impegnata a disegnare a Berlino)
(Si colora in attesa del pranzo a Cracovia)
(Trova le differenze in pizzeria a Torino)
Se
il luogo e la stagione lo permettono, ci regaliamo delle pause
alzandoci a turno con VV da tavola, uscendo in giardino, o anche solo
recandoci all'ingresso o in bagno o tutto quello che ci viene in
mente a seconda di dove ci troviamo; cercando, ovviamente, di recare
meno disturbo possibile agli altri avventori e a ristoratori o
camerieri.
(Bolle di sapone, macchinine e camioncini, libri buffi da sfogliare)
(Pausa in giardino durante un pranzo nelle Langhe)
Ultimo
ma non meno importante, cerchiamo di avere rispetto di Vittoria, dei
suoi tempi e delle sue esigenze. Nulla deve sembrare un'imposizione,
nulla deve essere forzato, tutto deve essere un piacere. Non sempre
ci riusciamo, prendiamo le cose come vengono, sapendo che molto
spesso proprio le occasioni andate storte saranno quelle che più ci
faranno sorridere, ricordandole.
Spero
di esservi stata utile e di avervi dato qualche suggerimento. E voi?
Quali sono i vostri trucchi di sopravvivenza con una bambino piccolo
quando uscite?
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