Un
elenco senza capo ne coda di spunti, riflessioni e citazioni in
seguito alla lettura di “Big Magic” di Elizabeth Gilbert.
Grazie
a questo libro ho ridefinito la mia definizione di vita creativa.
...una vita vissuta sulla spinta della curiosità e non della paura... fare qualcosa di sé, qualcosa con sé.
Una vita creativa è una vita amplificata.
Ho
anche stravolto completamente la mia definizione di successo.
Potete misurare il vostro valore con il metro della dedizione e non in base ai vostri successi o fallimenti.
Ed
è per questo che sono arrivata alla conclusione che il mio è un
blog di successo; perché nonostante non siano in molti a leggerlo,
io non ho mai smesso di scriverlo, ho continuato a farlo con
passione, gioia e divertimento.
...potrete ringraziare la creatività per avervi donato un'esistenza incantata, interessante e appassionata.
Guadagnondoci
«la quieta gloria del
fare semplicemente le cose e poi condividerle con chi ha il cuore
aperto, senza alcuna pretesa».
Perché «alla fine
della fiera, la creatività è un dono per il creativo... senza farne
una questione di stato. Facciamo le cose perché ci piace farle...
Abbiamo tutti bisogno di un'attività fuori dall'ordinario che ci
distacchi dai nostri prestabiliti e limitati ruoli sociali».
E
se ho avuto timori e paura ad incominciare, se ancora adesso, alle
volte, temo il giudizio, mi è stato giustamente ricordato che
«...non c'è proprio
nessuno che sta lì a pensare a noi... La gente più che altro è
impegnata a pensare a se stessa».
Tanto vale iniziare,
preferibilmente subito, e poi proseguire.
E' opera vostra; bisogna mostrarla. Non dovete mai scusarvi per quello che avete fatto, né dare spiegazioni, né vergognarvene. Avete fatto del vostro meglio considerando ciò che sapevate, lavorando con ciò che avevate, rispettando i tempi di cui disponevate.
Non sempre ciò che produciamo è sacro... Sacro è il tempo che passiamo su un progetto, il fatto che quel tempo possa espandere la nostra immaginazione e che la nostra immaginazione espansa trasformi la nostra vita.
Consideratevi sempre dei principianti... Qua siamo tutti principianti e moriremo principianti.
Il risultato può non avere importanza... Cosa fareste sapendo che probabilmente fallirete? Che cosa amate fare al punto che le parole fallimento e successo diventano essenzialmente irrilevanti? Che cosa amate più di quanto amiate il vostro ego? Quanto è intensa la vostra fiducia in quell'amore?
Mi
sono finalmente resa conto di cosa amo fare e non ho paura di dirlo e
farlo. Potrei ricopiarvi il libro intero, ma vi suggerisco di
leggerlo e anche rileggerlo, ogni tanto.
Sei la seconda che me lo consiglia. Sandra
RispondiEliminaLeggilo Sandra, ti farà un gran bene, soprattutto nei momenti "no" dello scrivere, ti ho pensata tanto in alcuni punti.
EliminaIo non ho mai dubitato che il tuo fosse un blog di successo.
RispondiEliminaTu si? Fatto male, ragazza, fatto male! ;-)
P.S. ti leggo sempre ma non riesco a commentare...ma appena posso, come al solito, a ritroso, troverai le tracce del mio passaggio.
E quando trovo un commento "ritardatario" penso "Questa è Martina" e sono felice che sia così. :-)
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