Sono
arrivata alla vigilia di Natale che stavo raschiando il fondo. Forse
non l'avreste mai detto, vero? In effetti un po' funziona cercare il
bello, tutti i giorni anche solo nelle piccole cose. Pollyanna e il
gioco della felicità insegnano... Ma non si può fare finta di
niente molto a lungo.
Venivo
da diverse settimane difficili, tra cui l'influenza intestinale di VV
che, come da copione, è poi passata a me e un primo round con la mia
monetina in volo finito male.
Ero
stanca, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente; stavo
annaspando e rischiavo di annegare, non potevo ignorare oltre i
numerosi segnali che cuore e cervello mi stavano mandando. Francesca
fermati, mi sono detta e prima che cambiassi idea ho scritto il post
e l'ho pubblicato: il blog avrebbe chiuso fino al nuovo anno.
Scriverlo è stato come dirlo ad alta voce, renderlo pubblico, non
poter così tornare indietro.
E
poi l'ho fatto. Mi sono fermata e invece di rischiare di annegare ho
fatto il morto, ho lasciato che fosse l'acqua a tenermi su e mi sono
lasciata trasportare dalla corrente. La corrente delle mie lacrime.
Le lacrime sono un fiume che vi conduce da qualche parte. Il pianto crea attorno alla barca un fiume che porta la vostra vita-anima. Le lacrime sollevano la vostra barca al di sopra degli scogli, delle secche, conducendovi in un posto nuovo, migliore.
Clarissa Pinkola Estés
Basta
poco per lasciarsi sopraffare dalle emozioni negative, sbagliare e
volgere lo sguardo al fondo del tunnel invece che verso la luce, non
rendersi conto di aver smarrito la strada, di aver imboccato la
direzione errata. Il dolore rende il passo incerto, la paura offusca
la mente: mi ero dimenticata che avevo già vinto, non riuscivo più
a vedere il futuro lì di fronte a me, sapevo che c'era ma lo cercavo
nei posti sbagliati, tra ciò che non ho invece che tra ciò che ho,
che è quello che ho di più caro e prezioso.
Mi
sono fermata, mi sono obbligata a non fare niente, mi sono annoiata,
ho lasciato spazio alle emozioni. A poco a poco, le lacrime sono
cessate, ho ripreso a guardarmi attorno, ho recuperato il sentiero,
ho ripreso a camminare, non vedovo più in bianco e nero, i colori
stavano tornando, il respiro ha rallentato, il sole ha ripreso a
splendere. Ho sorriso. La tempesta era passata.
Cara Francesca, come ti sono vicina. Ci sono passata tante e tante volte, che quasi mi sembra di rileggere qualche mia pagina. Le lacrime sono salvezza, sono una via d'uscita del dolore e poi la pace ritorna e noi possiamo guardare di nuovo avanti. Bentornata qui nel tuo Blog e alla serenità. Quest'anno sarà all'insegna della rinascita per te, lo hai scritto nel cuore. E io ci sarò a tenerti la mano se lo vorrai.
RispondiEliminaUn grande abbraccio
la effe
Grazie, omonima!;-) Ricambio l'abbraccio.
Eliminaci sono passata anch'io e succederà di nuovo perchè è il naturale svolgersi delle cose . L'importante è reagire e credere in se stessi, con me ha funzionato:) Buona giornata Nicoletta
RispondiEliminaSmettere di dubitare di me stessa potrebbe essere un buon proposito per questo nuovo anno. Buona giornata anche a te.
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