Solitudine,
impotenza, il sentirsi in balia degli eventi, la paura dell'ignoto,
sentirsi privati della libertà e della quotidianità, non riuscire a
pensare e lontanamente immaginare un futuro, avere paura di ammalarsi
e di morire o che questo possa accadere a un proprio caro. Sono tutte
sensazioni che immagino ognuno di noi, chi più chi meno, stia
provando in questi giorni e che stanno rendendo complicato il
trascorrere del tempo.
Anch'io
ho i miei momenti no, ma molto meno, perché sono tutti sentimenti
che ho già vissuto sulla mia pelle grazie, sarebbe più corretto
dire a causa, della malattia. Questo momento storico che stiamo
vivendo mi trova, in un certo senso, più preparata.
Vorrei
esistesse una formula magica così da poterla condividere con voi,
per aiutarvi a stare meglio ma, anche stendessi un decalogo in dieci
punti, sarebbe solo la mia esperienza, quello che ho imparato dal
momento in cui mi è stata diagnosticata la malattia, il ricovero in
ospedale e poi la convalescenza.
Sono
giorni e giorni che ci penso su che cosa potrei dirvi, che cosa
potrei consigliarvi ma non mi viene in mente nulla, se non appunto
quanto ho vissuto sulla mia pelle. E allora sono andata a ritroso nel
mio blog, cercando i post più significativi, con la speranza che
anche una sola semplice frase possa esservi di conforto, farvi
sentire meno soli, darvi speranza, suggerirvi un nuovo punto di
vista.
Se
vi sentite in colpa per la rabbia e i sentimenti negativi che
provate, oppure in colpa perché impotenti (può essere un lato
positivo) leggete QUI.
Se
vi sentite paralizzati, non riuscite a fare nulla e rimandate tutto a
data da destinarsi, QUI vi spiego perché, se si può, è meglio non
rimandare.
Se
siete stanchi e annoiati da questa quotidianità, QUI vi racconto
come cambiare il vostro sguardo.
QUI
invece spiego quanto, paradossalmente, sia importante condividere il
senso di solitudine.
La
mente può essere la nostra peggiore nemica, QUI ho condiviso con voi
tre trucchi che ho imparato per metterla a tacere.
Io
ogni tanto mi rifugio nella bolla. L'ho chiamata così perché mi
sento avvolta e protetta. Giorni in cui penso solo a me stessa, mio
marito e mia figlia, i miei cari e non molto altro. Puoi svegliarti
la mattina e andare a dormire senza sapere per forza il numero esatto
di contagiati o morti. Puoi preoccuparti delle tue faccende
quotidiane, che cosa cucinare per pranzo, quale film guardare dopo
cena e nient'altro. Non c'è nulla di male a non essere informato per
qualche tempo. Non fai del male nessuno, anzi ti proteggi se ti senti
vulnerabile. Non abbiamo scelta e allora perché non isolarsi
davvero, fino in fondo. Chissà che cosa si scopre.
Non sarai triste per sempreper sempreè l'unica cosa che dura per sempre.
Quando la volta del cielo notturnosi stende su di teguardalavedi l'oscurità e la vastitàdella sua tristezzatieni gli occhi fissi su di leiosservail sole che si fa stradaguarda come persino lei, la grande e maestosa volta del cielo,cambia conil nuovo giorno.
Anche questo passerà.
Cleo Wade