Dicembre
è stato un mese strano; un'alternanza di troppo lento e troppo
veloce che a tratti mi ha mandata in confusione: non mi sembrava di
fare niente, mi sembrava di fare molto. E' raro che io scriva una
lista delle cose da fare, a parte quella della spesa, e invece un
giorno mi sono trovata a scrivere cose come “impacchettare i regali
di natale”, “fare i biscotti” e “bere cioccolata calda”
perché avevo la forte impressione di stare perdendo dei pezzi e
avevo il timore di non godermi l'avvento e poi le vacanze di Natale.
Ho provato una certa soddisfazione nel spuntarla, quella lista.
Ovviamente
le cose non sono andate tutte come avevo sperato. Come da copione di
ogni bambino piccolo, VV ha incominciato a stare male la vigilia di
Natale e questo ha comportato giorni a casa fino a Capodanno. Avrei
potuto approfittare della presenza di mio marito in ferie per
lasciare alle sue cure VV e fare qualche uscita in solitaria, invece
mi sono lasciata scivolare in una sorta di limbo, in cui il far
niente non è stato affatto dolce, a tratti insofferente, per niente
riposante. Eppure non me la sento affatto di lamentarmi, si è
trattata di una mia scelta e queste giornate lente e pigre porteranno
sicuramente qualcosa, ad esempio il ricordo del tempo trascorso
insieme.
Un
cactus che possedevo da tempo ha fiorito. Due piccoli fiorellini
lilla che, quando me ne sono accorta, mi hanno regalato il sorriso e
mi hanno fatto chiamare a gran voce VV per condividere con lei la
scoperta. Quelle piccole cose che ci ricordano che la magia è tutta
lì, nel nostro sguardo e nelle cose più semplici. Soprattutto
quelle semplici.
Nel
momento in cui scrivo, ho davanti a me ancora una settimana di
vacanza fino alla Befana; giorni in cui spero di riuscire a fare
qualche uscita in più insieme alla mia famiglia e, nel frattempo,
chiarirmi definitivamente le idee su alcuni progetti e temi che
vorrei affrontare in questo anno appena iniziato, così da
condividerli poi con voi.
(Il 25 dicembre sera, tutti in vestaglia e una VV febbricitante)
(La sera di Capodanno, che abbiamo trascorso in casa)
Credo
anche di aver trovato la parola dell'anno. QUI la parola di quello
appena concluso.
aspetto la tua parola e torno con piacere a leggerti, peccato per influenza, un bacione.
RispondiEliminaGrazie, Sandra. L'influenza è una scocciatura ma, pazienza, per fortuna passa.
EliminaL'influenza la sera della vigilia...ne so qualcosa.
RispondiEliminaHo sentito dire fossimo in buona compagnia... :-)
EliminaPerò le vostre vacanze natalizie (leggi "VV") mi hanno fatto molto divertire tramite le Stories su Instagram. Per il resto spero che il 2018 sia meno malaticcio del Natale e più buffo come i tuoi video.
RispondiEliminaBuon anno!
Vero, le risate non sono mancate. :-)
EliminaGrazie, tanti auguri anche a te!
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