Iniziato
il nuovo anno e ritrovata la salute abbiamo subito voluto recuperare
il tempo passato chiusi in casa facendo la cosa che più preferiamo:
visitare posti nuovi insieme.
Il
clima non invitava a stare all'aperto così ci siamo diretti alle
OGR: le Officine Grandi Riparazioni, maestoso complesso industriale
di fine Ottocento nel cuore di Torino protagonista della crescita
della città per circa un secolo; trasformato grazie a un importante
intervento di riqualificazione da ex officine per la riparazione dei
treni a nuove officine della cultura contemporanea, dell’innovazione
e dell'accelerazione d'impresa a vocazione internazionale.
In
mostra al suo interno fino al 14 gennaio “Like a Moth to a Flame”,
come una falena alla fiamma, in collaborazione con la Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo, che si pone come obiettivo quello di
ritrarre la città di Torino a partire dagli oggetti o le opere che i
suoi abitanti hanno collezionato.
VV
come noi è rimasta molto colpita dal complesso, con le sue aree
spaziose e i soffitti alti 16 metri, i muri mantenuti come erano
all'origine, così come travi, vetrate e buona parte della struttura.
Le
opere sono perfettamente integrate, gli ampi spazi e l'illuminazione
studiata permettono di apprezzarle appieno e al loro meglio. Tutto
invitava ad essere fotografato per farne ricordo e ognuno di noi ha
immortalato la propria opera preferita, o più d'una.
(Una VV poco convinta, nonostante avesse ricevuto il benestare dell'operatore)
Io
ho apprezzato particolarmente la gentilezza degli operatori, che
hanno accompagnato la nostra visita con il sorriso e che non si sono
affatto scandalizzati di fronte alla nostra stupidera,
l'arte è una cosa seria, ma questo non significa che debba essere
noiosa. Il gioco, se fatto con discrezione, è la migliore forma di
apprendimento.
(VV direttore della fotografia: "Ai lati, dritta, senza appoggiarti al muro")
Sono
rimasta un po' delusa dall'assenza del bookshop, se ben fatto, per me
è sempre un'occasione per scoprire pubblicazioni particolari o
oggetti di design originale, oltre che riempirmi gli occhi di
cancelleria. Ma mi sono consolata facilmente con una lauta merenda
alla caffetteria Snodo, sempre all'interno delle OGR.
Queste
sono le cose che mi fanno essere orgogliosa della mia città; non
vedo l'ora di scoprire quale sarà la prossima mostra e intanto sogno
di riuscire ad assistere anche ad un evento musicale. Mai dire mai...
(Era stato vietato camminare su queste installazioni che si trovano all'ingresso, non avendo trovato nessun cartello, ne abbiamo approfittato, sia all'entrata che all'uscita)
E' stato un bellissimo pomeriggio di arte, architettura industriale e merende.
RispondiEliminaL'unica nota dolente per il sottoscritto è stata la sconfitta nella gara di Fotografia con la Quattrenne che si è rilevata più abile, ma soprattutto con un occhio più pronto.
Ho grandi aspettative su di lei, e tu sai perché... ahahah!
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