Vittoria,
mia figlia, è una bambina sensibile: un urlo, una musica cupa, gesti
e modi concitati la spaventano. L'errore che commettono alcuni è
quello di pensare che sia una bambina paurosa, debole e poco
coraggiosa. Al colloquio di fine anno le maestre stesse hanno
constatato che un po' alla volta è uscito il suo vero carattere, che
non è affatto quello di una bambina docile. Io le avevo avvisate che
è, semplicemente, un
diesel.
VV
in realtà è una bambina molto coraggiosa, che ama le sfide e anela
a mettersi alla prova; quando qualcosa le fa paura, se la prima
reazione è la fuga, poi ritorna sul luogo del delitto
fino a quando quella paura non riesce ad affrontarla e superarla.
Ricordo quando mi chiese di tornare in biblioteca a vedere questo libro che avevo preso in prestito io per lei e che l'aveva
terrorizzata al punto da farla piangere disperata. Sento ancora il
battito del suo cuore che accelera mentre mi chiede di sfogliarlo con
lei in braccio, senza leggerlo, i suoi occhi che osservano con timore
e il suo “Ora puoi metterlo via” alla fine. Lo stesso se non
riesce a fare qualcosa, insiste e si dispera fino a quando non ci
riesce. Amo questo suo essere così caparbia, dovrei imparare da lei.
In
quanto sua madre, ho dovuto imparare a frenare il mio istinto a
proteggerla, quello che mi limito a fare è rispettare i suoi tempi.
Osservarla, mentre si affaccia sul mondo, fingere di non avere paura
anche quando ne ho. Se inizialmente avevo qualche timore in più a
leggerle una storia con temi tabù
(il lupo che mangia, il cacciatore che uccide, la matrigna
cattiva...), sono sempre più dell'idea che non è nascondendole la
violenza che la aiuto: se voglio proteggerla e darle gli strumenti per
vivere, prima impara che il mondo è anche
pericoloso e brutto e meglio è. Farlo attraverso i libri, oltre che
con l'esperienza, mi sembra il modo migliore.
Tutta
questa premessa per raccontarvi di un autore di libri per bambini
(Turineisa, of course) a cui, senza neanche conoscerlo bene,
affiderei ad occhi chiusi mia figlia. Quelle persone che ti ispirano
a pelle...
Lorenzo
Naia, meglio conosciuto come “La Tata Maschio” è un educatore,
parent coach, coordinatore di un centro educativo per bambini e
ragazzi dai 2 ai 16 anni, laureato in psicologia della comunicazione,
specializzato in psicologia dell’educazione e del disegno
infantile. Insieme alla illustratrice e scenografa Roberta Rossetti
(aka “iltrexapois”) è già alla pubblicazione del suo quarto
volume. Non saprei scegliere di quale parlarvi in particolare perché
sono tutti bellissimi e tutti dimostrano una cura, una conoscenza e
un rispetto per i bambini, il loro mondo e i loro sentimenti
particolare e lodevole. Affetto e
dolcezza le prima
parole che mi vengono in mente, l'abbraccio tra un bambino e un
adulto mentre leggono insieme l'immagine che si presenta se penso ai
suoi libri.
Fortuna
vuole che ora tutti i suoi libri siano in offerta sul sito della casa
editrice Verbavolant, se volete invece una dedica personalizzata non
avete che da scrivere direttamente all'autore
(parliamone[at]latatamaschio.it).
Lorenzo Naia, inoltre, organizza periodicamente a Torino dei Safari
Urbani, per grandi e piccini: un modo differente per conoscere una
città, imparare a guardarsi intorno e scorgere dettagli. Vi
consiglio di seguire la sua pagina Facebook per tenervi informati sui
prossimi appuntamenti. Io non vedo l'ora che VV abbia l'età adatta
per andare all'avventura con lei!
Non sono madre ma li conosco virtualmente entrambi. Trovo sempre adorabili i loro progetti e lavori.
RispondiEliminaE non conosco neanche VV ma più ne scrivi più mi convinco che sia una bambina davvero forte!
Alice
Ogni scarrafone è bello a mamma sua... :-)
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