L'incubo
di ogni partenza, il pensiero che ti tiene sveglio la notte, che ti
regala un bellissimo paio di occhiaie e una tensione addosso che ti
fa dubitare perfino che partire sia una buona idea: la valigia. Non
ho ancora conosciuto essere vivente che ami farla o che, una volta
chiusa, si ritenga soddisfatto. Non ci sono elenchi che tengano: una
volta arrivato a destinazione quasi sempre avrai dimenticato qualcosa
e nove volte su dieci i vestiti che avrai portato con te sembreranno
fare a pugni l'uno con l'altro. In questi ultimi anni, però, ho
adottato alcune strategie che mi hanno davvero aiutata a superare
indenne, o quasi, la prova bagaglio.
Non
aspettare il giorno prima della partenza per fare la valigia, meglio
farla qualche giorno in anticipo, tanto i vestiti si stropicceranno
comunque. Così facendo ho scoperto di essere molto più serena e
ben disposta nella scelta di che cosa portare e, se l'indecisione
prende il sopravvento, posso prendermi una pausa in tutta serenità
senza l'ansia di non avere abbastanza tempo. In questo modo ho anche
risolto il problema del «Cosa
mi metto, magari non questo, perché se poi voglio portarlo in
vacanza?». Lo so, lo fate anche voi questo pensiero...
Da
quando ho scoperto queste sacche Ikea la mia valigia non è mai stata
così ordinata e riesco a trovare i vestiti in men che non si dica;
utilissime soprattutto in viaggi on the road, come quello della
Scozia, dove non abbiamo mai dormito più di due notti nello stesso
posto e la valigia non l'abbiamo mai disfatta.
Vi
avevo già parlato del trucchetto “colore” per scegliere quali
vestiti portare con voi: basandosi su due, massimo tre tonalità, è
più semplice creare abbinamenti e variare l'outfit quando si ha
pochi capi a proprio disposizione. In questa vacanza ho usato le
stesse tonalità di base sia per me che per VV (il blu, che ve lo
dico a fare, è il mio colore preferito...); avendo a disposizione un
bagaglio ridotto come dimensione (hello voli low cost!) e andando in
un luogo dove tra pioggia e fango le possibilità di sporcarsi erano
elevate, ho messo in conto anche una puntatina a una lavanderia a
gettoni: stessi colori, nessun problema di tessuti che stingono e
macchiano. Con una bambina che patisce l'auto, questa eventualità è
diventata realtà...
L'ombrello
in valigia fa tanto nonna e il cappellino con la visiera tanto
turista americano, lo so, soprattutto se siete forniti di
impermeabili, stivali per la pioggia o scarponcini per la montagna.
Ma non lo fate per voi, ma per riparare i vostri occhiali da vista e
la vostra macchina fotografica.
Adeguate
il vostro abbigliamento al luogo che state visitando: ho visto una
signora girare per un castello diroccato sotto la pioggia e in mezzo
al fango con un paio di scarpe col tacco... scamosciate! Avete il
resto dell'anno per fare gli stilosi,
fate pace con la modella che c'è in voi e optate per la praticità,
che non vuol dire andare in giro in tuta, ma accettare di vestirsi in
modo più casual, meno eleganti ma più comodi (caldi e asciutti?).
Inoltre, la vera eleganza è un'altra, ad esempio non urlarsi da una
parte all'altra di quello stesso castello come se oltre a voi non ci
fosse nessun altro.
(Potrebbe
interessarvi un post simile ma sul viaggiare con i bambini e sui
souvenir? Se si, fatemelo sapere nei commenti che provvedo. Grazie,
apprezzo sempre i vostri consigli e suggerimenti!)
Ottimi consigli... io non sempre riesco a fare le cose molto in anticipo, ma quando lo faccio sono di sicuro più tranquilla e non sento lo stress da partenza.
RispondiEliminaAspetto con piacere di leggere i prossimi post.
Baci baci
Francesca
Essendo a casa, per me è più facile giocare d'anticipo, però era una cosa a cui non avevo mai pensato, mi riducevo sempre a fare i bagagli la sera prima di partire, che stress!
EliminaSuggerimenti interessanti. A me sembra che più mi impegno nei bagagli, più sbaglio e porto cose inutili facendomi mancare quelle fondamentali...L'unico criterio per me indispensabile è: ridotto al minimo (a volte anche meno...). Quindi alri post su bagagli e viaggi sono molto graditi ! claudiag
RispondiEliminaGrazie Claudia, provvederò!
EliminaOdio fare la valigia, un anno ho delegato il mio compagno e mi sono ritrovata in Costa Rica con 2 paia di mutande per 15 giorni! Quest'anno per la prima volta ho fatto una lista, non l'ho letta mentre facevo la valigia e alcune cose sono rimaste a casa! Grazie per il link ikea!
RispondiEliminaUn anno, viaggiando in macchina, ho pensato bene di non mettere i vestiti in valigia ma di lasciarli appessi, così non si stropicciavano. Sono rimasti appesi, a casa però!
EliminaPrego e grazie a te per il commento!
ottime dritte...
RispondiEliminapeccato che... chissà quando dovrò rifare la valigia, ahime!
Grazie! Chissà che non si riesca a fare qualche weekend fuori porta durante l'anno... io ci spero!
EliminaIo faccio valigie da tutta una vita. Mie e tantissime (tantissime tantissime) sue.
RispondiEliminaCon l'andare del tempo ho raggiunto una velocità ragguardevole: 15 minuti per i viaggi dai 2 ai 10 giorni, una ventina di minuti dai 10 ai 20 giorni, mezz'ora per più di 20 giorni.
Come dici tu è solo questione di organizzazione, giocando sulla praticità, su tessuti che non si stropicciano (o lo fanno meno di altri) ed hanno pesi e volumi ridotti e colori e stili che combinino.
Mai dimenticare eventuali eventi che richiedano un abbigliamento specifico, una piccola trousse di primo soccorso e i dannati caricabatterie (con annesse prese specifiche per il paese di destinazione).
E mai dimenticare di pesare la valigia Prima di partire (le compagnie low cost insegnano!).
Tanto per dire, ho comprato il lettore digitale per poter avere tutti i libri che volevo senza pagare un extra peso!
Certo quando si viaggia con bimbi piccoli, le cose credo si complichino e non di poco.
Un post sui souvenir mi piacerebbe un sacco: non so mai cosa comprare.
Grazie Martina per avermelo chiesto, io ho una predilezione per i souvenir! E comunque, lasciataleo dire, sei organizzatissima!
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