Ho
letto “Il Signore degli Anelli” in poco più di una settimana,
“Il nome della rosa” in pochi giorni; questo per dire che ai bei
tempi, se un libro mi piaceva, lo divoravo, indipendentemente dal
numero di pagine. Quindi,
se ho impiegato tanto a finire questo libro è stato solo per la
mancanza di tempo, perché appena possibile lo prendevo in mano e
oooh! se mi ha appassionato!
“Uccelli
di rovo” di Colleen McCullough è una saga che ha per protagonista
una famiglia, i Cleary, e un'immensa fattoria australiana, Drogheda; per più di
cinquant'anni il libro segue le gesta dei suoi protagonisti,
soprattutto le figure femminili, con un susseguirsi di colpi di scena
che lasciano davvero senza respiro (e che ripagano un po' delle
prolisse descrizioni).
Non
ho mai visto la serie tratta dal libro ma, ora che l'ho letto,
capisco come abbia potuto tenere incatenati allo schermo milioni di
spettatori.
Ero
in montagna, era l'ora di cena e mi mancavano solo 15 pagine alla
fine, non riuscivo a posarlo! E' dovuta intervenire mia madre, per
fortuna non facendomi notare che non avevo più 15 anni ma anzi
avevo una figlia a cui pensare, ma soltanto suggerendomi che invece
di leggerlo di fretta, avrei potuto farlo con più calma dopo, una
volta a letto, godendomi molto di più il finale, ovviamente
inaspettato!
Ringrazio
Sandra per avermelo suggerito e ripeto a voi quello che lei disse a
me: il libro è spettacolare, recuperatelo!
La leggenda narra di un uccello che canta una sola volta nella vita, più soavemente di ogni altra creatura al mondo. Da quando lascia il nido, cerca e cerca un grande rovo e non riposa finché non lo abbia trovato. Poi, cantando tra i rami crudeli, si precipita sulla spina più lunga e più affilata. E, mentre muore con la spina nel petto, vince il tormento superando nel canto l'allodola e l'usignolo. Una melodia suprema il cui scotto è la vita. Ma il mondo intero tace per ascoltare, e Dio, in Paradiso, sorride. Al meglio si perviene soltanto con grande dolore... O così dice la leggenda.
Post come questo danno un senso al mio blog nei momenti di stanchezza. Grazie per aver colto il suggerimento e averne parlato.
RispondiEliminaUn abbraccione Sandra
ps. ho letto anche i volata i post precedenti scritti durante la mia bellissima vacanza.
La condivione, lo scambio, il confronto: sono le cose che più amo dell'essere blogger! Grazie a te, Francesca
RispondiEliminaTi dico tutta la verità: secondo me il telefilm ha tenuto tutti incollati per merito del protagonista!
RispondiEliminaIo ero piccola, avevo 10 anni, ma quanto mi piaceva quell'uomo là!
Lo cerco in biblioteca, tempo fa mi era tornato in mente che esisteva un romanzo, ora è il momento di leggerlo, magari affiancato a quello che invece va tanto di moda ora... tu sai cosa intendo, no? ;)
Il telefilm non l'ho mai visto ma, leggendo il libro, nella mia immaginazone, Padre Ralph è ancora più bello! :-)
EliminaCredo di aver capito quale libro intendi, ha a che fare con delle sfumature, credo...