Pensavo
tra me e me che cosa raccontarvi della nostra settimana al mare. E'
stata la nostra prima volta in un albergo a misura di bambino,
perfettamente strutturato e organizzato per venire incontro alle
esigenze dei piccoli. E qui mi sono fermata un attimo a riflettere.
L'albergo rispondeva alle reali esigenze del bambino o forse più a
quelle dei genitori? Giochi, fasciatoio, forno a microonde, frigo,
seggiolone, disponibilità illimitata sul menù, vaschetta per il
bagnetto, vasino, riduttore, biciclette provviste di seggiolini,
passeggini e chi più ne ha più ne metta; tutte queste cose servono
al bambino per stare tranquillo e sereno o servono di più alla
serenità di mamma e papà?
(Il bagno della tua camera d'albergo quando hai un figlio)
Perché
se guardo con i miei occhi i giorni trascorsi in vacanza, tutte
queste cose non hanno impedito a VV di avere dei momenti bui, in cui
la mia pazienza è stata davvero messa a dura prova, in cui è
mancata solo la scenata del bambino che si getta a terra per
completare la raccolta punti della tessera dei capricci e chissà,
forse avrei avuto il premio di consolazione.
Ricordo
di essermi sentita molto sola (mio marito non c'era), piccola e
impotente; di aver guardato il cielo, una sera, in cerca di
consolazione in quello che era diventato il mio deserto. Il mio
sguardo ha incontrato una palma, una messaggera di buone speranze,
messa lì a ricordarmi che anche in mezzo al deserto ci sono le oasi
dove trovare fresco e riparo, dove rigenerarsi.
Ricordo
di aver osservato VV mentre dormiva, impotente davanti a
quell'esserino così piccolo ed indifeso eppure in grado di
sconquassare il mio essere fino alle fondamenta. Ricordo di essermi
sentita senza bussola, in balia degli eventi, incapace di tenere il
timone. Eppure non ho ammainato le vele, non ho gettato l'ancora, se
è in mezzo alla tempesta che dobbiamo stare, io non abbandono la
nave, rimango al suo fianco, affondo se è il mio destino, ma tengo a
galla lei. La mia speranza è che tutti i miei no servano a darle una
rotta, a farla navigare forte e sicura nelle acque a volte difficili
di questo mondo, continuando ad essere per lei un porto sicuro.
(Appena arrivati siamo corse in spiaggia, anche se il tempo non era bello)
Il
mare stanca, il mare rende più nervosi, per due abitudinarie come VV
e me stare lontane da casa, la nostalgia, le abitudini stravolte
rendono tutto più difficile; entrambe non vedevamo l'ora di tornare.
Eppure...
Eppure,
se chiedete a VV se vuole tornare al mare, lei vi risponde di sì. Se
chiedete a VV che cosa si ricorda, lei ha solo ricordi belli; giusto
per essere sincera fino in fondo aggiungerà un generico «io
ho pianto», per poi passare
oltre, come se fosse un particolare insignificante.
Così
mi sto sforzando, ancora una volta, di imparare da lei: inutile
aggrapparsi ai desideri inattesi, inutile continuare a guardare solo
il bicchiere mezzo vuoto, inutile continuare a stare nel tunnel se in
fondo c'è la luce.
(Non ci siamo fatte mancare i giardinetti neanche al mare)
Quindi
solo ricordi belli per il mare. Nel prossimo post, alcuni di questi.
"L'albergo rispondeva alle reali esigenze del bambino o forse più a quelle dei genitori?"
RispondiEliminaSai cosa? è che spesso, troppo spesso, cerchiamo di additare loro come esseri esigenti, che hanno bisogno di questo e quello e invece siamo noi a non sentirci mai abbastanza attrezzati.
Mi sono trovata nella stessa situazione anch'io e anch'io ho imparato da loro: alla fine ho buttato via tutto l'inutile, alla fine è bastato stare insieme e essere pronti a ridere per ogni faccia buffa, per l'acqua che ci schizzava e le patacche di terra sui pantaloni, per stare meglio.
Siamo noi a dover salire al loro livello, quello libero da tanti fronzoli, pieno di gioia e felicità per le cose piccole piccole...
Un bacino a VV e un abbraccio a te!
Non posso che concordare con te. Ricambio l'abbraccio!
EliminaRicompaio dopo un sacco...un periodo disordinato mi tiene lontano dai tuoi racconti e me ne dispiaccio....
RispondiEliminaQuesta tua parte del cammino con VV sembra scuoterti dalle fondamenta, trascinarti in un turbinio folle, travolgerti come i cavalloni al mare. Eppure... da qui, ti vedo incedere sicura per la tua strada, ti vedo raccogliere le sfide e vincerle. E non è certo cosa da poco! Davvero brava. E brava VV, inconsapevole brava maestra. Un abbraccio ad entrambe!
VV è sicuramente una brava maestra, che sa davvero mettermi a dura prova. Io sono un'allieva un po' traballante e in equilibrio precario. Inciampo! :-)
EliminaBentarnota Martina, spero il tuo disordine possa finire presto.
Un abbraccio anche a te.