Nell'immaginario
collettivo, l'essere immobili ha una connotazione negativa, chi è
fermo è perduto; bisogna sempre evolvere, cambiare, crescere,
migliorare, in uno spasmo continuo verso, non si sa bene che cosa: un
obiettivo che invece di essere più vicino man a mano che avanziamo,
si allontana sempre di più, diventando irraggiungibile.
Nei
scorsi giorni, però, ho scoperto che non è assolutamente così, ho
realizzato che stare ha la
stessa importanza del fare,
il tutto sta nell'imparare quando è necessario agire e quando no, in
un fluire armonioso.
Grazie
al posto di “Una lettrice” ho scoperto che tutto questo, nella
filosofia taoista, ha anche un nome, Wu Wei e lei ne scrive così:
“significa
lasciarsi fluire, accompagnare gli eventi naturali, essere ricettivi
e attenti in ogni situazione per capire quali sono le trasformazioni
intorno a noi e cosa fare per accompagnarli.”
Su
Wikipedia ho letto che nei primi testi questo concetto è
associato all'acqua: sempre uguale a se stessa, è in grado però di
assumere qualsiasi forma, è così forte da corrodere la pietra, si
separa per poi riunirsi, può andare ovunque.
Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l'acqua. Niente ostacoli – essa scorre. Trova una diga, allora si ferma. La diga si spezza, scorre di nuovo. In un recipiente quadrato, è quadrata. In uno tondo, è rotonda. Ecco perché è più indispensabile di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei. (Parole attribuite a Laozi)
Il mio Wu Wei, però, in questi
giorni, lo associo di più ad una montagna: forte e immobile,
resistente a qualsiasi intemperia, in grado sì di spezzarsi e
sgretolarsi, ma finita la tempesta, essere ancora svettante il giorno
dopo. Ed è così che mi penso, ed è così che mi sto scoprendo di
essere in grado di essere.
Al punto che ho deciso di fare diventare “Stare” la mia parola
dell'anno.
Io che ho sempre patito
l'immobilità, le sfumature di grigio, che sono sempre stata
impulsiva nel scegliere, non in grado di aspettare, spinta subito
all'azione, perché per me le cose erano o bianche o nere, mi sono
scoperta forte nella non azione e mi sono molto sorpresa di me
stessa. Quando ho scritto che un cambiamento era in atto, avevo
sentito giusto...
Non hai bisogno di motivazione. Non hai bisogno di essere invogliato ad agire. Non hai bisogno di leggere liste e post sul fatto che non stai facendo abbastanza... Dobbiamo mettercela tutta e poi accordarci il permesso di lasciare che le cose, qualsiasi esse siano, accadano – e non sentirci così indissolubilmente legati al loro esito. Le opportunità non si presentano sempre nel modo in cui crediamo... Devi lasciare che il tempo faccia il suo corso... Dobbiamo solo lasciare che sia, fare un passo indietro per un attimo, smetterla di autoflagellarci fino allo sfinimento e lasciare che gli ingranaggi girino come vogliono...