Volevo
condividere con voi un episodio accaduto ad una mia amica questa
estate, perché da quando me l'ha raccontato continuo a pensarci.
Era
una mattina di un fine settimana e la mia amica indugiava a letto
nella penombra, beandosi dell'ozio che solo la domenica ti regala.
Attraverso la tapparella le giungeva il canto allegro di un
passerotto, doveva essersi posato sulla ringhiera del suo balcone,
regalandole così un melodioso buongiorno. Ad un certo punto il canto
si interruppe bruscamente e lei immaginò che il passerotto fosse
volato via, per dare una dolce sveglia a qualcun' altro. Fu solo più
tardi, quando si recò finalmente in balcone, che scoprì la triste
verità: il suo gatto, in un impeto del predatore che albergava non
sospetto in lui, l'aveva ucciso.
Non
riesco a smettere di pensare a quel passerotto, non per la triste
fine che l'attendeva su quella ringhiera del balcone, ma per il canto
che, ignaro del destino, stava regalando al mondo. Non posso fare a
meno di pensare che se il passerotto fosse stato troppo impegnato a valutare a tutti i pericoli che ci sono nella vita e a preoccuparsi per
questo, non avrebbe mai cantato. E ogni volta che ci penso non posso
fare a meno di dirmi che è così che dovrei vivere: incurante del
gatto che incombe alle mie spalle, lo sguardo rivolto all'orizzonte,
verso il sole che nasce, concentrata solo a cantare il mio canto,
qualunque esso sia. Ed è questo l'augurio che faccio a me e a voi:
di riuscire a fare come quel passerotto, immerso completamente nel
presente e nel suo canto, senza preoccuparsi se da lì a qualche
minuto, o giorno, mese, anno sarebbe arrivato il gatto.
Vi
faccio i miei più sinceri e affettuosi auguri per un Sereno Natale e
un Felice Anno Nuovo. Non dimenticatevi di cantare!
Grazie
per continuare a leggermi e per i vostri preziosi
commenti. Il blog va in vacanza, ci rivediamo dopo la Befana!