Quando
ho iniziato la serie “Let's get personal!”, chiedendovi che cosa
vi sarebbe piaciuto conoscere un po' più su di me, il mio obiettivo
era quello di essere spronata e invogliata ad aprirmi un po', a
superare le mie insicurezze, soprattutto la paura di essere
giudicata. Non so se stia riuscendo nell'intento; quello di cui mi
sto rendendo conto è che grazie alle vostre domande sto riflettendo
molto su me stessa e, quello che alla fine può sembrare solo un
elenco di cose pratiche o superficiali, legate magari solo
all'aspetto esteriore, sta diventando per me una ricerca interiore
sulla mia vita e il mio stile di vita. Mi auguro quindi di non
annoiarvi troppo se andrò avanti ancora un po' con questa rubrica
(anzi se avete altre curiosità o domande, ben vengano!).
E'
troppo presto per valutare se quello che mi è accaduto ad agosto mi
abbia cambiato la vita,
quello di cui sono certa è che mi ha fatto venire voglia di
cambiare la mia vita, di crearne una su misura per me. E' un lungo
processo ma non ho fretta.
Il
primo passo che mi è venuto spontaneo fare è stato quello di fare
spazio, di liberarmi del
vecchio, di lasciar andare, come
vi raccontavo qui. Quando navigando su internet ho sentito parlare
del libro “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo ho
pensato facesse al mio caso e ho iniziato a leggerlo piena di
speranze. A lettura appena iniziata sono stata molto contenta di
scoprire che
...questo libro non è una tecnica di sistemazione e di organizzazione degli oggetti, ma un metodo per raggiungere il giusto atteggiamento mentale...
Riordinando si mette in ordine il passato; di conseguenza, si prende coscienza di ciò che conta davvero nella nostra vita e di ciò che invece non serve; di ciò che bisogna fare e di ciò che invece bisogna lasciarsi alle spalle.
Il riordino non è il fine, ma solo il mezzo, il vostro vero obiettivo dovrebbe essere quello di realizzare lo stile di vita che desiderate una volta riordinata la vostra casa.
...quando tenete in mano i vostri ricordi e decidete che cosa buttare via e che cosa conservare, per la prima volta nella vostra vita vi confrontate con il passato. Finché queste cose rimarranno sepolte nel fondo di un cassetto o in uno scatolone, pur non rendendovene conto, il vostro passato resterà un peso che vi zavorra e vi impedisce di vivere il vostro presente. Mettere in ordine le proprie cose una per una significa mettere in ordine anche il passato. Sistemare i ricordi vi fa resettare la vostra vita e vi fa saldare i conti in modo che possiate muovere i passi successivi verso il vostro futuro.
Ciò che dobbiamo tenerci stretti non sono i ricordi del passato, ma la persona che siamo diventati grazie alle nostre esperienze. Ciò che conta è quello che siamo adesso... lo spazio in cui viviamo è destinato alla persona che siamo e saremo, non a quelle che siamo state nel passato.
Fare ordine è un «dialogo con voi stessi attraverso gli oggetti»
Il
metodo suggerito dall'autrice mi ha dato l'impressione di essere
molto efficace, anche perché molto di impatto. Insegna infatti,
procedendo per categorie, a prendere in esame tutte le cose in nostro
possesso e a decidere, una per una, quale tenere e quale no. La
difficoltà nel mettere in pratica questo metodo sta, almeno per me,
nell'organizzare il momento in cui farlo, perché la cosa
fondamentale per avere successo è che deve essere fatto tutto in una
volta sola senza mai fermarsi. Solo dopo aver scelto che cosa tenere
o che cosa buttare, si può infatti mettere a posto.
Ad
esempio, lei suggerisce di partire dai vestiti, prendendo tutto ciò
che abbiamo e mettendolo per terra sul pavimento; così facendo si ha
la possibilità di rendersi conto della eccessiva quantità di roba
in nostro possesso. In più siamo obbligati a prendere in mano, per
valutare se tenerla oppure no, ogni singola cosa e, solo così
facendo, siamo in grado di capire se ancora parla al nostro cuore
oppure no. Quest'ultimo può suonare come un concetto astruso, ma
se si inizia questo percorso per crearsi uno spazio ideale, è giusto
voler essere attorniati solo da cose che ci danno gioia vedendole (o
indossandole).
Ogni cosa svolge una funzione diversa: non tutti i vestiti devono essere usati fino a quando sono logori e consunti...quando trovate degli oggetti che non vi piacciono più ma non riuscite a eliminarli, esaminateli uno per uno e pensate al vero ruolo che svolgono nella vostra vita. Così facendo, vi accorgerete di quante cose abbiano già inaspettatamente fatto il loro corso. Riconoscendo il loro contributo e lasciandole andare con gratitudine, sarete in grado finalmente di mettere in ordine le vostre cose e la vostra vita. In questo modo resterà solo ciò che vi sta davvero a cuore.
Come
ho già scritto, non ho ancora avuto modo di mettere in pratica
questo metodo ma ho già notato un mio diverso atteggiamento mentale.
In questo periodo di saldi, ad esempio, invece di limitarmi dal farmi
tentare dai prezzi scontati mi sono sempre soffermata a chiedermi se
quell'oggetto o vestito, mentre lo tenevo in mano, mi stava dando
gioia. Ho finito per comprare poco o niente, senza essere dispiaciuta
dal non aver fatto affari. In più, anche se non tutto in una
volta, sto comunque continuando a liberarmi dagli abiti in mio
possesso; gli armadi e i cassetti si svuotano eppure,
sorprendentemente, non perdo tempo come una volta nel vestirmi perché
«non ho niente da mettermi».
Questo
dialogo con me stessa, attraverso gli oggetti, è appena iniziato ma
si sta rivelando una conversazione davvero interessante!
Sto facendo il tuo stesso processo mentale sui vestiti, più hai e meno hai da mettere, che cosa strana, eppure è così. Buttare buttare buttare. Meno cose stipate negli armadi, benissimo. bacio Sandra
RispondiEliminaChe senso di liberazione, vero?
EliminaChe belle le tue riflessioni, mi ci ritrovo e sono curiosa di capire come andrai avanti.
RispondiEliminaIntanto mi apunto questo libro, che voglio leggere.
Anch'io sono curiosa di vedere dove mi condurrà.
EliminaFammi sapere cosa ne pensi se lo leggi.
Davvero interessante. Sono curiosa di sapere se e come procederai.
RispondiEliminaIo tengo o butto a momenti alterni. I vestiti riesco a buttarli ma i libri.... per regalarne un po' ho dovuto fare violenza al mio cuore e al mio cervello... :(
Riesco a liberarmi solo dei libri che non mi sono piaciuti. Credo che il capitolo sui libri sarà l'unico che non seguirò affatto!
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