giovedì 26 giugno 2014

Chiacchiericcio


La mia testa era un deposito di multiloquio, il flusso di parole di numerosi bastian contrari che discutevano, litigavano e si trafiggevano con argomentazioni sarcastiche, per poi ricominciare tutto da capo. Qualche volta quel chiacchiericcio interiore mi sfiancava.

Siri Hustvedt

Rileggete il brano precedente usando un tempo presente e togliete quel “qualche volta” alla fine, avrete una vaga idea del mio stato confusionale di quest'ultimo periodo.
Partendo da un'ovvietà, cioè che il lavoro della mamma non ha mai fine, mi sono accorta che, da quando ho deciso di essere una mamma a tempo pieno, fatico a percepire i giorni di festa. Il fine settimana è diventato quel periodo di tempo in cui mio marito è a casa, così le ferie. Anche se ci sono giornate in cui il suddetto marito trova ad aprirgli la porta una sottoscritta con il fumo che gli esce dalle orecchie e che digrigna tra i denti: “Io non ho mai un giorno di riposo...”, in generale la cosa non mi pesa, mi disorienta però. Spesso non so che giorno della settimana è. Il week-end non ha più il sapore di una volta.
Il lato positivo è che ora posso decidere io come e quando fare festa e sono sicura che, man mano che VV diventerà più grande, cercheremo entrambe di goderne appieno tutti i vantaggi e i privilegi.
Il contro senso di tutto questo è che, nonostante il chiacchiericcio e lo stato confusionale, la mia mente ha deciso di andare in ferie, si sente in vacanza, non riesce a fare progetti, procrastina, rimanda a settembre.
Tutto questo preambolo per dirvi che il primo a subire le conseguenze di questo mio stato mentale sarà proprio il blog. La prossima settimana andremo davvero in vacanza (la prima vacanza al mare con VV!) e poi inizierà un periodo di su e giù tra casa e la montagna, dove non solo non ho una connessione internet, ma spesso non prende bene neanche il cellulare.
Scriverò solo se e quando ne avrò tempo, voglia, ispirazione e connessione.
Spero di ritrovarvi tutti a settembre, riposati e rilassati, a raccontarci le vacanze, i libri letti (spero tanti!) e i buoni propositi. Lo sapete, per me a settembre inizia sempre l'anno nuovo.

À bientôt!
(Indovinate dove andiamo in vacanza?:-) )

lunedì 23 giugno 2014

Piccoli gourmet crescono


C'è un tipo di libri di cui non ho mai scritto ed è quello dei manuali di cucina. Non sono una brava cuoca, nel senso che non mi applico molto, tendo a cucinare sempre le stesse cose e spesso delego questo compito a mio marito. Gli faccio un favore, perché dice di rilassarsi cucinando... :-)
Mi lascio scoraggiare da piatti troppo complicati, soprattutto nella preparazione, ecco perché il mio forte sono i dolci: una volta preparati tutti gli ingredienti, assemblati e infornati, il dado è tratto, l'unica cosa che rimane da fare è controllare il tempo di cottura, ma per quello spesso è sufficiente un buon timer.
Da quando VV è completamente svezzata, però, passato dopo passato, la noia è subentrata in cucina, ho cercato così dei libri che mi potessero ispirare. Stavo per comprarne uno a scatola chiusa su internet e per fortuna non l'ho fatto; una volta sfogliato in libreria mi sono chiesta per chi fosse stato pubblicato: davvero pensano che una madre abbia tutto quel tempo per cucinare e soprattutto, come si usa dire, “impiattare”?
Per fortuna, il caso mi ha fatto conoscere “Piccoli gourmet crescono”, una raccolta di ricette curate dall'autrice del blog “Cavoletto di Bruxelles”. Un po' alla volta sto provando tutte le ricette, per la gioia mia e di VV, perché spesso ce le gustiamo insieme. Ovviamente, non potevo non iniziare da un dolce!




Vi auguro un dolce inizio di settimana.


venerdì 20 giugno 2014

Piante velenose



L'articolo potete leggerlo qui.

E' una guerra contro i mulini a vento. E i mulini siamo noi.

mercoledì 18 giugno 2014

Tu sei tutto

Quando ho iniziato a leggere “Dalla parte delle bambine” di Elena Gianini Belotti, la cui prima edizione risale al 1973 (quindi ha solo 5 anni in più di me), ricordo di aver pensato quanto fosse datato. Ero quasi arrivata a dubitare valesse la pena leggerlo ancora oggi. Che ingenua... o ignorante...
Poi, come se il velo che mi celava la vista fosse stato finalmente strappato, ho incominciato a notare tante piccole cose, tanti modi di pensare, di porsi in modo diverso a seconda del sesso del bambino e sono andata quasi nel panico. La lettura di questo libro ha coinciso inoltre con il periodo delle mie dimissioni, lo stereotipo degli stereotipi: il padre che va a lavorare e la madre che bada alla casa e ai figli. Giusto per aggiungere paranoia alla paranoia...
Credetemi o no, ho davvero passato delle giornate intere a interrogarmi su che cosa potessi fare per cambiare... il mondo. Ma non sono così tanto ingenua da non rendermi conto che la mia sarebbe stata una battaglia contro i mulini a vento e non posso neanche mettermi a catechizzare tutti quelli che incrociano la strada di VV. Chi mi assicura che non sarò io la prima a cadere vittima di questi condizionamenti sociali? “Non fare la femminuccia!”, “Non essere un maschiaccio!”, per fare un esempio, non mi scapperanno mai da dire? Non ci giurerei.
Ci ho pensato davvero molto e l'unico impegno che posso prendermi nei confronti di VV è questo: sarò la tua tifosa n.1, sarò al tuo fianco sempre e comunque, anche quando non sarò in grado di approvare e apprezzare le tue scelte. Io non smetterò mai di credere in te, nelle tue possibilità e capacità, ma soprattutto nella tua preziosa unicità, indipendentemente dal tuo essere di sesso femminile. Mi impegnerò per insegnarti ad amare te stessa e per ricordarti che tutto ciò di cui hai bisogno è già dentro di te. Tu non hai bisogno di essere completa perché lo sei già; lo sei come un piccolo seme di un albero. Tutti ciò di cui quel seme ha bisogno per diventare un albero è già contenuto al suo interno; così come tutto ciò di cui tu hai bisogno per diventare la completa espressione di te stessa è già dentro di te. Tu sei tutto.

lunedì 16 giugno 2014

Approdo


Sono fatta così. Compro con mesi di anticipo il biglietto di auguri e il regalo di compleanno per VV per poi scrivere il primo solo nella mia testa e non averle ancora dato il nostro dono. Passo metà del mio tempo a pensare a come fare qualcosa piuttosto che a metterla in pratica e l'altra metà a chiedermi dove sia finito il tempo, come sia possibile che passi così in fretta.
In un uno di questi attimi, in cui con gli occhi lucidi osservavo la mia bimba compiere i suoi primi traballanti passi e dentro di me pensavo: sembra ieri che era dentro di me e adesso guardala qui, che spicca il volo; in cui cercavo di far convivere in me la consapevolezza che devo lasciarla andare e il forte bisogno di tenerla con me. Sembra ieri che, ancora nella mia pancia, lei per me era Pesciolino e io per lei ero il mare.
Nel mentre, quindi, di questa mia tempesta interiore, ho capito che non poteva essere altrimenti, il giorno del suo primo compleanno abbiamo portato Pesciolino a conoscere il mare.



E mentre la osservo fare le prove per prendere il largo, tracciare la sua rotta, gioisco di essere il suo porto, il suo approdo sicuro, ancora per un po'...



venerdì 13 giugno 2014

They are waiting



Il primo compleanno di VV mi ha fatto cadere in un vortice di ricordi e nostalgia da cui sto faticosamente riuscendo a riemergere. Sono bravissima a rimuginare...
Vorrei rimanere altrettanto invischiata con lo scrivere e il blog, ma purtroppo, a quanto pare, non sono così brava in questo campo. Forse non ci sono portata. Mi piacerebbe solo non rimanerci così male per questa mia incostanza; come ha osservato mia madre un giorno, parlando di tutt'altro in realtà, dobbiamo accettare tutti gli “Io” che abitano in noi. Ecco, questa cosa dell'accettarmi è tutta una vita che ci lavoro su e chissà se ne verrò mai a capo.
Così come dovrei imparare a considerare questi momenti di stallo in senso positivo e non negativo; più di una volta, a posteriori, ho avuto la dimostrazione che sono i periodi in cui semino quello che poi sarà il raccolto, da cui esco rinata e arricchita.
Però mi dispiace davvero molto aver trascurato il blog, perché è un altro di quegli aspetti di me da cui traggo molti insegnamenti e soddisfazioni; non ho nessuna intenzione di abbandonarlo ecco, se per caso vi è venuto il dubbio, è troppo preziosa per me questa mia stanza.

Uncertainty is where things happen. It is where the opportunities – for success, for happiness, for really living – are waiting.

Oliver Burkeman


venerdì 6 giugno 2014

Un pezzetto per me


La prima volta che ho sentito questa canzone ho pianto; Vittoria aveva pochi mesi e il suo primo compleanno sembrava così lontano. Mi commuovo ancora, ogni volta che la sento, ma mai come in questi ultimi giorni. E' una gioia vederla crescere e diventare sempre più indipendente, conoscere il suo carattere (e che caratterino...), condividere le sue conquiste e scoperte. Non posso fare a meno però di provare un po' di rimpianto, per tutto quello che è stato e non sarà mai più.

Sarà difficile diventar grande
prima che lo diventi anche tu
tu che farai tutte quelle domande
io fingerò di saperne di più
sarà difficile
ma sarà come deve essere
metterò via i giochi
proverò a crescere

sarà difficile
dire tanti auguri a te
a ogni compleanno
vai un po' più via da me

Sarà difficile vederti da dietro
sulla strada che imboccherai
tutti i semafori
tutti i divieti
e le code che eviterai
sarà difficile
mentre piano ti allontanerai
a cercar da sola
quella che sarai

Sarà difficile
lasciarti al mondo
e tenere un pezzetto per me
e nel bel mezzo del
tuo girotondo
non poterti proteggere
sarà difficile
ma sarà fin troppo semplice
mentre tu ti giri
e continui a ridere

A modo tuo
andrai
a modo tuo
camminerai e cadrai, ti alzerai
sempre a modo tuo
A modo tuo
vedrai
a modo tuo
dondolerai, salterai, cambierai
sempre a modo tuo
Elisa


Buon primo compleanno, bambina mia.