Anche
il più accanito dei lettori, dopo ore e ore, si stanca di leggere e
ha bisogno di altri svaghi, se però continuano ad essere ancora
nell'ambito libri, il piacere è doppio. Qui di seguito alcuni film e
documentari che ho visto in questi ultimi mesi nei momenti più
disparati: da quando ero convalescente a mentre svuotavo la
lavastoviglie.
MADE
IN ENGLAND, RaiPlay
Realizzato
da Enzo Biagi a cavallo tra il 1979 e il 1980; una grande inchiesta
televisiva sull'economia, la società, la cultura e la storia della
Gran Bretagna, raccontata da studenti, minatori, aristocratici,
protestanti, ma anche da personalità quali gli scrittori Barbara
Cartland, Anthony Burgess e Arnold Wesker, lo storico Eric Hobsbawm,
gli attori Terence Stamp e Glenda Jackson, e la stilista Laura
Ashley. Al momento ho visto solo la puntata “Incontri: chi ha paura
di Virginia Woolf”, attratta ovviamente dal nome della mia
scrittrice preferita. In realtà è un'intervista a Nigel Nicolson,
autore del libro "Ritratto di un matrimonio", sulla vita
dei propri genitori, la scrittrice Vita Sackville-West e il
diplomatico Harold Nicolson. Fortune vuole che Lindau l'abbia da poco
ripubblicato e io, ovviamente, non vedo l'ora di leggerlo.
UN
ROMANZO, TANTE STORIE, RaiPlay
Trasmessa
dalla BBC con il titolo “The secret Life of books”, attraverso
testimonianze e documenti rari e con l'aiuto di attori, registi e
specialisti, la serie spiega come sono nate opere che abbiamo
imparato ad amare, dalla prima idea nella mente dello scrittore alle
pagine passate di mano in mano per generazioni. Partendo dal “First
Folio” di Shakespeare per finire con i “Mobinogion” (di cui non
avevo mai sentito parlare), attraverso “Frankenstein”, “Jane
Eyre”, “Grandi speranze” e “La Signora Dalloway”, vengono
analizzate sei opere letterarie inglesi attraverso diari, lettere,
manoscritti, la vita e la società dei loro autori nel momento esatto
in cui le stavano scrivendo. Una più appassionante dell'altra, mi è
molto dispiaciuto quando ho finito di vederle tutte.
BRIGHT
STAR, RaiPlay
Basato
sulla biografia “Keats” di Andrew Motion, il film narra
dell'amore che sboccia tra il poeta John Keats e la giovane Fanny
Browne, che diventerà sua musa, e ispirerà la poesia da cui il film
prende il nome. Diretto dalla regista Jane Campion, solo a tratti
riesce a raggiungere i fasti di “Lezioni di Piano”; dialoghi
spesso senza senso e le difficoltà nell'individuare i rapporti tra i
vari protagonisti rendono difficile all'inizio seguire lo svolgersi
del film (non conoscendo la storia in anticipo). Bella la fotografia,
i costumi e alcune scene, davvero molto poetiche.
JANE
EYRE, Amazon Prime Video
Rilettura
in chiave gotica dell'omonimo romanzo, opera del regista Cary Fukunaga del
2011, con Mia Wasikowska nei panni di Jane e Michael Fassbender in
quelli di Mr Rochester. Ho letto il libro troppo tempo fa per poter
fare paragoni, ma ho molto apprezzato le atmosfere gotiche e quella
sorta di sospensione paurosa che pervade tutto il film. Bella anche
la fotografia.
LES
MISÉRABLES,
Amazon Prime Video
Un
film tratto dal musical tratto dal libro (che non ho letto). Non sono
una grande fan dei film “cantati”, ma riesco a sopportarli se
sono solo degli intermezzi. Questo invece è interamente cantato e
devo confessare che, dopo un po', non ne potevo davvero più.
Bellissima la regia, i costumi e la fotografia, bravissimi gli
attori: Hugh Jackman, Russel Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfred e i
miei preferiti Sacha Baron Cohen e Helena Bonham Carter. Curiosità:
su espressa volontà del regista, i brani della colonna sonora
eseguiti dagli attori accompagnati da un pianoforte sono stati
registrati dal vivo sul set, durante le riprese del film. In una fase
successiva è stata registrata la parte musicale eseguita da
un'orchestra.
DON'T
WORRY, HE WON'T GET FAR ON FOOT, Amazon Prime Video
Film
del 2018 basato sull'autobiografia del vignettista satirico John
Callahan, interpretato da Joaquind Phoenix, per la regia di Gus Van
Sant. Alcolizzato fin dalla più tenera età, Johan diventa
tetraplegico in seguito a un grave incidente d'auto causato dal bere,
ma in cui non era lui a guidare. Nel film è ben rappresentato l'arduo cammino che il protagonista compie per guarire
dall'alcolismo e ricominciare una nuova vita come invalido, e di come le
vignette siano state di grande aiuto, oltre ad essere una spietata e
sincera critica alla società in cui viveva.
Confesso
che mi sto seriamente appassionando a tutte queste visioni a tema
letterario,
soprattutto, era davvero tanto che non guardavo un documentario e
avevo dimenticato quanto fosse piacevole imparare qualcosa di nuovo.
Ovviamente,
se avete visto anche voi qualcosa di interessante, condividetelo nei
commenti. Io vado a preparare i popcorn.